E’ uscito a settembre 2019 per la casa editrice Il Saggiatore “Sesso, droga e lavorare” il terzo libro de Lo Stato Sociale, band italiana nota al grande pubblico per la partecipazione a Sanremo 2018, e che si conferma una delle band più poliedriche del panorama musicale italiano.
Dopo “Il movimento è fermo”, romanzo uscito nel 2016, e “Andrea”, graphic novel realizzata in collaborazione a Luca Genovese datata 2018, è arrivato in libreria il terzo romanzo de Lo Stato Sociale, ma di cosa parla di preciso? “Sesso, droga e lavorare” segue le vicende del protagonista, Arturo, attraverso un arco di tempo lungo circa 20 anni. In questo arco di tempo vediamo il protagonista finire le superiori, affacciarsi alla vita adulta, incontrare e perdere l’amore, la ricerca di un lavoro e della propria strada. Insomma, “Sesso, droga e lavorare” è in tutto e per tutto un romanzo di formazione.
Tutti questi elementi hanno per cornice la contemporaneità: la società del XXI secolo che ben conosciamo e con cui ci rapportiamo ogni giorno, ma allo stesso tempo è diversa. E’ diversa perché c’è un elemento utopistico e distopico dal sapore orwelliano che si mescola alle vicende di Arturo e della società intorno a lui, portando la realtà interna al libro a distaccarsi da quella in cui viviamo. Compito del singolo lettore decidere quale realtà sia la migliore.

Il protagonista di “Sesso, droga e lavorare” non è un personaggio lontano e idealizzato, non è di certo il protagonista che sbaglia una volta e impara subito; non è quello con la strada semi-spianata davanti a sé. Al contrario Arturo è uno come tanti: ha problemi a scuola, ha problemi d’amore, incontra diverse difficoltà a trovare un lavoro, a tenersi un lavoro, a capire chi è e qual è la strada che vuole intraprendere.
Insomma, non è il protagonista fastidiosamente perfetto in cui ci si ritrova per due pagine e poi ci si ritrova a pensare “hai già risolto? Davvero? Come hai fatto!?”. Arturo è un personaggio in cui ritrovarsi, per cui trovare empatia, nonostante si ritrovi in alcune situazioni al limite del paradossale, a volte ben oltre questo limite, come quando… no, sarebbe uno spoiler!
La caratteristica di essere uno come tanti aiuta il lettore a immedesimarsi, a comprendere come i momenti di crisi, i momenti in cui ci si trova a ballare un ritmo che non si conosce siano una cosa normale e che sperimentiamo tutti durante la vita, soprattutto in quell’età compresa tra i 20 e i 30 anni fatta di grandi cambiamenti e, di conseguenza, di grandi incertezze.
Oltre a immedesimarci e a farci sentire compresi, “Sesso, droga e lavorare” ci insegna qualcosa? Personalmente, trovo che la risposta sia sì. Sì, perché le pagine di questo libro e le avventure di Arturo, che con il passare del tempo e delle pagine si ritrova immerso in una società sempre più vicina alla perfezione, portano il lettore a riflettere sull’importanza di scegliere con la propria testa – con la propria pancia o con il proprio cuore, a seconda di quale organo si segue – e di conseguenza l’importanza di sbagliare in maniera autonoma e di imparare dai propri errori, perché io sono io e decido io della mia strada, dei miei sogni.

Oltre alle tematiche presenti, le quali sono trattate con l’ironia e il linguaggio tipico de Lo Stato Sociale, sono da apprezzare le autocitazioni alle proprie opere fatte con grande maestria: i rimandi alle canzoni e ai libri precedenti sono inseriti tramite diversi espedienti letterali (ad esempio, il far dire a un personaggio frasi di canzoni come fossero parte integrante del discorso), i quali fanno si che le citazioni non risultino forzate o autoreferenziali, ma piuttosto una parte indissolubile del libro stesso. Chi conosce la band, si ritroverà a giocare a “scova la citazione” e fidatevi non sarà sempre facile trovarle!
Rimanendo in tema di citazioni, è ancora più apprezzabile quella a “1984” di George Orwell, che è chiara e lampante. L’opera dello scrittore britannico viene sapientemente omaggiata e declinata nell’ottica del libro, oltreché della società del XXI secolo, senza risultare un banale copia e incolla o un citazionismo forzato e privo di senso.
“Sesso, droga e lavorare” è un romanzo consigliato? Assolutamente sì. E’ consigliato a chi è fan de Lo Stato Sociale ma è anche solo un simpatizzante del loro stile comunicativo. E’ consigliato ai divoratori di libri, ma anche a chi non è grande amante della lettura, visto che le neanche 300 del libro si fanno divorare come un buon bignè alla crema.
E’ consigliato soprattutto a chi, come chi scrive, ha un’età compresa tra i 20 e i 30 anni e si sta affacciando alla vita adulta chiedendosi spesso chi sono? Dove sto andando? E’ la strada giusta?

Autore: Mara Pezzica
Classe 1994. Convinta di capire le persone dai gusti musicali, poi si ricorda che c’è chi è onnivoro come lei e la teoria decade. Frequenta Discipline dello Spettacolo e della Comunicazione. Responsabile dell’area musicale. In radio dal 2017.