Sfighe Stellari : Vincent van Gogh

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Vincent van Gogh, prima che artista, è stato un uomo che ha avuto per tutta la vita Saturno contro, ma anche tutto il sistema Solare. Unica cosa solare di tutta la sua breve esistenza.

La città natale del nostro caro Vincent van Gogh (ma comunque non tanto caro quanto un suo quadro) è Zundert, città famosa perché usata nello spelling alla lettera Z e seconda solo alla D di Domodossola.

L’artista nasce il 30 marzo 1853, esattamente un anno dopo il decesso del primogenito della famiglia che fu partorito già morto; si parla del 30 marzo 1852, nel caso non abbiate afferrato il livello di sfiga.
Monet, Renoir, Degas, questi saranno di sicuro Impressionisti, ma Van Gogh impressiona dal primo giorno di vita.
Per tutta l’infanzia soffrirà a causa del rapporto con sua madre, ancora troppo addolorata dal ricordo della perdita del primo Vincent per riuscire a dedicarsi a pieno all’affetto del pittore. Il suo scarso rendimento scolastico, d’altra parte, provocherà una forte delusione nelle aspettative del padre, pastore protestante (antenato del più famoso pastore sardo) che desiderava per il figlio una vita ecclesiastica. Chi ce l’ha i soldi per sfamare dei nipotini?

Iris - Vincent van Gogh

Iris – Vincent van Gogh

L’artista è quindi costretto a ritirarsi dagli studi per iniziare a lavorare con lo zio Cent, avo del più noto 50 Cent e mercante d’antiquariato. Tutto procede bene, ma questo stato di grazia dura poco, grazie al ca..so.
Infatti, Vincent si innamora di Eugenie Loyer, figlia della proprietaria della locanda in cui alloggia, e quando finalmente decide di dichiararsi, scopre che è già fidanzata. Ricordatevi che è anche questa la privacy alla quale avete rinunciato grazie ai Social Network.

Afflitto dalla cocente delusione inizia a trascurare il suo lavoro, venendo licenziato. Decide quindi di dedicarsi completamente al misticismo religioso, che sinceramente vi risparmio perché per quello c’è Wikipedia, scegliendo infine di tentare l’ammissione alla facoltà di teologia. Notizia accolta con entusiasmo dal padre e con ancora più entusiasmo dal padre spirituale. E indovinate un po’… viene respinto. Ma il nostro caparbio pittore non si demoralizza e riesce ad ottenere un incarico semestrale dalla Scuola Evangelista di Bruxelles, una specie di Erasmus insomma. Andando a vivere tra le miniere e i lavoratori più poveri di tutto il Belgio il pittore serve il prossimo con tutto l’impegno possibile e con immensi sacrifici, suscitando le invidie dei superiori. Il suo incarico non viene rinnovato perché “aveva preso troppo alla lettera il modello evangelico”, che è un po’ come dire “ti amo ma tu meriti di meglio”.
Alla soglia dei trent’anni non sa cosa fare della sua esistenza: Van Gogh uno di noi. Decide che è la pittura il mezzo attraverso il quale riscattarsi, trovare la propria strada nel mondo e vendicarsi di tutte le sfighe della vita.
È ottimista.. ovviamente si sbaglia.

Terrazza del caffè la sera Place du Forum Arles - Vincent van Gogh

Terrazza del caffè la sera Place du Forum Arles – Vincent van Gogh

Si innamora di una prostituta, alcolizzata e affetta dal vaiolo tale Christine Clasina Maria Hoornik, detta «Sien», madre di una bambina a sua volta malata e incinta di un altro uomo (maggiori dettagli sotto la voce: sana relazione). Vincent decide di sposarla ma lei rifiuta e torna a prostituirsi. Di questa storia d’amore al nostro (non) amato artista resta solo la gonorrea.
Decide di dedicarsi interamente alla pittura e nonostante la scarsissima preparazione riesce a trasformare il grigio squallore della vita quotidiana nei colori delle opere che tutti (ri)conosciamo.
In una delle numerose lettere indirizzate al suo affezionato fratello Theo scriverà “Voglio fare dei disegni che vadano al cuore della gente. Voglio che la gente possa dire delle mie opere: ‘Sente profondamente, sente con tenerezza’.”

La vita del pittore sarà costellata di eventi spiacevoli proprio come il cielo nella “Notte stellata sul Rodano”, e sarà sempre l’arte a portargli conforto.
Conforto che spesso non basterà, rendendo Vincent Van Gogh la rappresentazione del binomio “genio e follia”. Il resto è storia, o meglio, storia dell’arte.

Notte stellata sul Rodano - Vincent van Gogh

Notte stellata sul Rodano – Vincent van Gogh

Erika Branca per RadioEco