Calibro 35, “Ritornano Quelli di…” | Artwork della domenica

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Ritorna quella di… Artwork della domenica, la rubrica di Radioeco sulle copertine dei dischi di oggi, di ieri e di domani. Questa domenica si resta in casa con i Calibro 35 e l’artwork di “Ritornano Quelli Di…”.

Calibro-35

Mettiamola così, se c’è un gruppo italiano che oltre a suonare da dio, a ogni album se ne arriva con artwork meravigliosi, sono i Calibro 35! Sinceramente non vedevo l’ora di parlarne in questa rubrica, perché anche non avendoli mai visti dal vivo (la sfiga), li considero uno delle migliori band di cui ci possiamo vantare in giro. E se ne è accorta anche Pj Harvey, dal momento che ha voluto il polistrumentista Enrico Gabrielli nella produzione del suo ultimo disco. I Calibro 35 puntano a ricordarci che la musica italiana tra gli anni ’60 e ’70 non aveva nulla da invidiare alle scene europee o americane. Quella foga di funk, jazz e prog, si concentra negli album dei Calibro 35, in un mix scalmanato e potente.

Il debutto della band arriva nel 2008 con l’omonimo album, Calibro 35. Oltre a Gabrielli, i Calibro sono formati da Massimo Martellotta alle chitarre, Fabio Rondanini alla batteria, Luca Cavina al basso, e dal George Martin della band, ovvero il quinto Calibro, il produttore Tommaso Colliva. Se Calibro 35 è un manifesto della direzione della band, ovvero il mondo delle colonne sonore, in particolare quelle dei polizieschi d’annata, Ritornano Quelli di… continua il filone, ma questa volta i brani originali dei Calibro 35, sono decisamente di più. A partire dalla prima traccia Eurocrime!, dal ritmo serrato e frenetico, il disco si snoda in un turbine di tastiere, fiati, chitarre, bassi e batteria da far impallidire parecchi musicisti. Tutto è curato fino al minimo dettaglio. Non mancano anche qui omaggi alla storia del cinema, a partire dal titolo dell’album, Ritornano quelli di…, citazione del film Ritornano quelli della calibro 38 di Giuseppe Vari del 1978, o la cover di Milano odia: la polizia non può sparare di Ennio Morricone.

I Calibro 35 sono immersi in questo mondo cinematografico, talmente tanto che se inizierete ad ascoltarli, il passo successivo sarà fare incetta di film che magari non avete mai visto (il mio grazie personale per le abbuffate a base di Elio Petri, Volontè, Fernando Di Leo, Gastone Moschin e tutti gli altri).

E l’artwork? Anche la cover dell’album risente di questa passione per i polizieschi? Decisamente, anzi vi dirò di più. L’artwork di Ritornano Quelli di… arriva da Giuliano Nistri. Se questo nome non vi dice niente, allora lasciate che vi dica cosa ha partorito la mano di quest’uomo. Ha disegnato manifesti e locandine per film di registi come Federico Fellini, Luchino Visconti, Vittorio De Sica, Elio Petri, Alfred Hitchcock, Stanley Kubrick, Antonioni, e tantissimi altri, che se dovessi citarli qui, mi perderei in una lista di nomi infinita!

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Storia nella storia. L’aria del cinema si respira ovunque nel progetto dei Calibro 35, che si affidano dunque a uno dei maestri dell’artwork. Giuliano Nistri, uno dei migliori cartellonisti di sempre, ha prestato la sua arte anche alla cover di Ritornano Quelli di…, una scelta quasi naturale per la band.
Nell’artwork di Nistri appare un viso umano che occupa tutto lo spazio della copertina del disco, solo il titolo del disco e il nome Calibro 35 in giallo, riescono a conquistarsi un piccolo posto su uno sfondo nero. La faccia protagonista del disegno è viola, interamente viola a parte i tratti neri delle sopracciglia, le ombre di naso, zigomi, e il bianco dei denti. È un uomo furioso, e il colore scelto lo evidenzia ancora di più.

C’è un dettaglio che rende ancora più intrigante l’artwork ideato da Giuliano Nistri. Gli occhi del protagonista racchiudono la sua controparte femminile, la sua potenziale vittima dal momento che la donna che si vede al posto delle due pupille, mostra una smorfia di dolore. Il tocco da maestro è la capigliatura della donna, la frangetta che riporta agli anni ’70, al suono funk ossessivo contenuto nell’album dei Calibro 35.

Non so come sia stato progettato l’artwork, se ha visto una partecipazione della band con Nistri, o se ci siano state indicazioni da seguire per l’illustratore, il risultato è comunque sorprendente.
La maestria di Giuliano Nistri, uomo che ha disegnato mille volti nelle locandine di così tanti film, un disegnatore che riesce a condensare due emozioni diverse in un solo volto, ha portato la sua esperienza di quei polizieschi a una band che è entrata a gamba tesa in quel mondo, rievocando suoni e sensazioni di un’altra epoca per attualizzarle e allo stesso tempo farle riscoprire agli ascoltatori.

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Grazia Pacileo