Proiettati 8 minuti inediti del backstage de Il Postino nello speciale incontro con Stefano Veneruso, nipote di Massimo Troisi, al Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere
Sono stati mostrati 8 minuti inediti del backstage de Il Postino (notizia recente la morte del compositore e premio Oscar Luis Bacalov), mercoledì 15 novembre presso il Polo didattico Guidotti dell’ Università di Pisa, quando il professore Ugo di Tullio, docente di Organizzazione e Legislazione dello Spettacolo teatrale e cinematografico, ha ospitato, in una sua lezione straordinaria, Stefano Veneruso, nipote di Massimo Troisi, assistente alla regia di Michael Radford ne Il Postino (1994), e regista del backstage Speciale Il Postino – Uno sguardo dentro, per il quale ha ricevuto il premio per la “Migliore Storia e Narrazione” all’ International Backstage Festival di Bologna.
Noi eravamo in aula con gli studenti e vi raccontiamo qualcosa di questo speciale incontro con Veneruso, una personalità con un curriculum incredibile.
Egli infatti è regista, produttore, sceneggiatore, autore del cortometraggio I’m Sophie and you? vincitore di diversi premi, è stato assistente alla regia per il film come La passione di Cristo di Mel Gibson e Gangs of New York di Martin Scorsese, nonchè produttore e direttore di All the Invisible Children (distribuito in oltre 120 paesi) e direttore di video musicali per artisti quali Tina Turner ed Elisa; suo infine anche il documentario Noi di Settembre con protagonista Franco Califano.
Ma veniamo al contenuto dell’ intervento di Veneruso. Queste le parole con cui ci ha introdotto gli 8 minuti inediti del backstage:
La versione che avete visto è molto spartana, io avevo messo una parte interessante su Cecchi Gori che ha finanziato il film. “Il Postino” nasce da un’ idea di Massimo Troisi dopo la lettura de “Il postino di Neruda”, romanzo scritto da Antonio Skarmeta. Sembrava un film difficile da realizzare ma è stato poi magico produrlo. Per me è stato un privilegio assoluto essere assistente alla regia a soli 23 anni, quando lavoravo e studiavo contemporaneamente. Ho avuto la fortuna proprio grazie a questo film di collaborare con registi e personalità internazionali. Il messaggio che vi porto è che ogni lavoro richiede pazienza e sacrificio e voglio dirvi che si, la fortuna ha il suo peso, ma alla fine ogni cosa la devi cercare e la devi volere. C’entra qualcosa anche con Il Postino. Nel film il protagonista da umile e illetterato con il sogno e la poesia riesce migliorarsi e a diventare altro.
Dopo la visione del backstage, Stefano Veneruso si è soffermato ad evidenziare quanto fosse visibile la precarietà delle condizioni fisiche di suo zio Massimo Troisi. Ricordiamo infatti che dopo sole 12 ore dalla fine delle registrazioni, l’attore morì stroncato da un infarto. Significativo inoltre il suo ricordo Philippe Noiret nei panni del poeta Pablo Neruda.
Non gli ho mai visti leggere copione o altro. Erano due persone di grande professionalità. Loro andavano e giravano senza problemi.
Circa il suo prossimo film, Da domani mi alzo tardi tratto dall’ omonimo romanzo scritto dalla sceneggiatrice nonché compagna di Troisi, Anna Pavignano, non ci ha svelato molto, se non l’ intenzione di voler rendere omaggio alla figura dello zio, un’ artista che manca a tutti noi.
Nell’ attesa di saperne di più vi lasciamo l’audio della brevissima intervista fatta a Stefano Veneruso:
Isabel Viele per RadioEco