La satira in Italia è qualcosa di sacro, la troviamo ovunque, dalla TV alla radio, dalle sitcom ai talk shows, da La7 a Sky. In Italia è tutto satira, anche i social network sono campi fertili, tanto da aver fatto nascere la cultura dei “meme”.
Da diversi anni a questa parte, i social network sono intasati da immagini ritraenti una qualsiasi persona con delle scritte che in maniera ironica traducono il pensiero reale o immaginario del soggetto. Tradotto in parole povere, i “Meme”.
Tutti sappiamo cosa sono e tutti ne conosciamo l’evoluzione, ma la cosa più importante è che tutti vorremmo essere “memizzati”. Essere un meme vuol dire essere ricordato per sempre, essere l’emblema di una battuta, colui o colei che richiama una risata senza aver fatto nulla. Insomma, tutti vorremmo essere come Kyle Craven (più o meno!). Non sapete chi sia? È il ragazzo nella foto qui sotto, il Meme più famoso del mondo!
Dispiace deludere le aspettative, ma per i comuni mortali nati in Italia questo diventa quasi impossibile.
Secondo statisti, scienziati politici, giornalisti, opinionisti e chiunque parli di politica italiana, la storia repubblicana in Italia ha conosciuto “due Repubbliche”: la prima chiusa con le inchieste di “Mani Pulite” e la seconda nata con l’ascesa di Berlusconi, ma secondo alcuni, in Italia abbiamo anche una terza Repubblica, non quella delle banane, ma quella dei MEME!
Sembra che in Italia i soggetti preferiti per la realizzazione di un meme siano i partecipanti al GF Vip oppure i nostri cari politici: senatori, deputati, ministri, dirigenti di partito, chiunque abbia a che fare con la politica dei tempi nostri è soggetto a questo processo. Nei tempi antichi, i politici venivano riconosciuti e ricordati per le leggi che firmavano, per i comizi strappalacrime che facevano o per le loro iniziative sociali, ma oggi non sei un politico affermato se non sei “memizzato”!
Il filo rosso che collega i politici al mondo dei meme è la loro presenza assidua nei talk shows televisivi, momenti in cui vengono inquadrati nel pieno di una discussione, momento ideale per catturare eccellenti fermoimmagine da riutilizzare e per cogliere affermazioni o doppi sensi.
Negli ultimi mesi va molto di moda associare parte di testi musicali alle più varie foto dei politici: grazie a questa moda possiamo vedere Calcutta associato a Luigi Di Maio, Tommaso Paradiso a Matteo Renzi, ma anche Liberato a D’Alema o Berlusconi. Insomma, una fusion molto intrigante che collega due mondi assai differenti.
I più grandi produttori di meme politici sono ragazzi qualunque che fanno parte di gruppi su Facebook dedicati alla satira politica. Le immagini migliori vengono pubblicate dalle pagine associate (Hipster Democratici HD – Socialisti Gaudenti – Matteo Renzi che fa cose ecc..) e poi grazie alla dinamicità dei social network arrivano ovunque.
Grande spazio di espressione è concesso proprio da Facebook e Twitter, i due social network che permettono la diffusione non solo dei meme, ma anche delle pungenti battute satiriche che spesso vengono poi associate alle immagini. Un grande esempio di ironia e satira politica raccolta dagli utenti dei social network sono i programmi di Diego Bianchi, Gazebo prima, Propaganda Live dopo, all’interno dei quali grande successo riscuote il momento della “Social Top Ten”, in cui partendo da un tweet o da un post di Facebook di qualsiasi politico vengono presentate le risposte più ironiche degli utenti. Ovviamente i meme non hanno molto spazio in questo programma visto che il genio artistico è tutto nelle sapienti mani di Makkox (Marco Dambrosio, fumettista italiano).
La Repubblica dei Meme vive un momento di profonda gloria grazie agli esponenti politici del momento: dai congiuntivi di Luigi Di Maio, fino all’incredibile dote diplomatica del senatore Antonio Razzi, passando per il ricordo di un florido passato di Silvio Berlusconi e la dichiarazione di incredibile innovazione di Matteo Renzi. Tutti i più importanti leader politici del momento ci regalano momenti di cultura politica che ispirano le grandi idee dei “Meme generators” e permettono a questa Repubblica di essere la migliore del mondo, forse seconda solo alla Corea di Kim Jong-un o agli USA di Donald Trump, due dei personaggi politici più memizzati del momento.
Comunque vada a finire questo momento di incredibile storia politica italiana, la Repubblica dei meme non potrà mai cadere, non potrà avere mai una crisi e non potrà mai scomparire dai nostri ricordi.
Giammario Spada per RadioEco.