IF2017: POPULISMO DIGITALE LA CRISI, LA RETE E LA NUOVA DESTRA

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La rete ha portato ad un profondo cambiamento anche all’interno degli schemi politici, infatti ormai le campagne elettorali si fanno più sul web che in TV, ma questo ha portato all’emersione di fenomeni di una destra che molti considerano pericolosa, che va da Trump a Salvini, dalla Le Pen a Grillo. Di questo hanno discusso il professore di scienze politiche Alessandro Dal Lago e la giornalista Claudia Fusani.

Mentre fino a qualche lustro fa eravamo abituati a confronti, campagne elettorali e propagande su televisioni e giornali, da qualche anno a questa parte anche la politica si muove molto sulla rete, quindi scala digitale, e ciò ha talvolta permesso lo svilupparsi di idee e movimenti schierati a destra, spesso una destra estrema. Su questo si basa l’evento che si è svolto durante il terzo giorno dell’Internet Festival al Teatro Sant’Andrea intitolato “Populismo digitale: la crisi, la rete e la nuova destra” che ha visto come relatori il professore Alessandro Dal Lago, autore del libro “Populismo digitale”, e la giornalista Claudia Fusani. Ciò che i due relatori fanno presente è che grazie alla rete i leader possono dialogare direttamente con il popolo, gli enti intermedi, quali partiti e sindacati, quasi non esistono e la rete viene usata in maniera cinica, furba ma al contempo efficace.

IF2017: POPULISMO DIGITALE": LA CRISI, LA RETE E LA NUOVA DESTRA

IF2017: POPULISMO DIGITALE: LA CRISI, LA RETE E LA NUOVA DESTRA

Claudia Fusani fa l’esempio di Trump che è certamente di destra ed ha sulla rete 22 milioni di contatti al giorno. Ciò porta a sminuire l’importanza della stampa, tant’è vero che si è passati da un sistema in cui dominava l’informazione tradizionale, ossia quella generalista, che -a detta dell’ex giornalista dell’Unità- era il prodotto di cerchie di interesse rilevante, ad un sistema in cui vi è una primazia della rete si passa buona parte del tempo a smentire le fake-news. A proposito di bufale, l’autore del libro racconta di un episodio avvenuto a Pioltello, in provincia di Milano, che ha riguardato un gruppo di marocchini che era stato avvistato mentre festeggiava dopo l’attentato di Manchester dello scorso 22 maggio. Il signore che si era accorto di questi festeggiamenti contattò un giornalista di Canale 5 il quale, a sua volta, lo comunicò ad una deputata di Forza Italia e il fatto fece il giro della rete quando in realtà, come emerso dalle indagini, non c’era stato nessun festeggiamento in seguito alla strage.

Il professore Dal Lago, inoltre, afferma come la gran parte delle notizie che compaiono sulla rete è spesso oggetto di critiche che esulano dai contenuti, quindi, se c’è una notizia per cui 100 migranti sono annegati, i commenti sono spesso del tipo “di noi non si parla mai” oppure si attribuisce la colpa ai governanti che hanno permesso che questi migranti potessero sbarcare sulle coste europee e così via. “I lavoratori subalterno votano spesso a destra”, citazione del libro, questo succede da circa 15 anni, cioè da quando si è sviluppata la Lega, perché secondo i lavoratori quelli di destra curano di più gli interessi dei lavoratori. Parlando del Movimento 5 Stelle, movimento che, ricordiamolo, è nato sulla rete, l’autore dichiara che i gestori della piattaforma Rousseau, ossia la piattaforma del movimento, non rispondono mai alle osservazioni degli utenti, infatti è stato trovato un solo caso di risposta e niente di quanto proposto dagli utenti della piattaforma è stato presentato in Parlamento. Ciò nonostante nell’evento “Italia a 5 stelle” a Rimini c’era in continuazione la coda per l’iscrizione a questa piattaforma e ciò, secondo il professore, è dovuto alla crisi degli altri partiti, da sinistra a destra, infatti Dal Lago sostiene nel suo libro che i lavoratori subalterni votano spesso a destra da circa 15 anni, cioè da quando è cresciuta la Lega, proprio perché secondo i lavoratori è a destra che vengono paradossalmente curati i loro interessi e ciò dimostra la crisi e la delusione nei confronti dei partiti, crisi e delusione che sono ben rappresentati dalle code perenni per l’iscrizione alla piattaforma Rousseau di cui parlavamo poc’anzi.

Farouk Perrone per RadioEco