A chi non è mai capitato di scegliere una pizzeria dopo averne sfogliato le foto su instagram o basandosi sui commenti trovati su TripAdvisor?! Probabilmente è la cosa più comune che viene fatta quando decidiamo di passare una serata “alternativa” abbandonando per una volta il pizzaiolo di fiducia. Ma quanto di quello che vediamo o leggiamo sui social network è vero e quanto è solo una bufala? Report del talk “la pizza non è una bufala”
A rispondere alla domanda appena posta e a parlarci di come, negli ultimi anni, internet abbia cambiato il rapporto pizzaiolo/cliente, ci hanno pensato: Luciana Squadrilli, moderatrice dell’evento e autrice del libro “La buona pizza”; Emiliano De Venuti, esperto di marketing e comunicazione enogastronomica nonchè creatore dell’evento “Città della pizza”; Sabino Berardino, medico campano trapiantato a Firenze socio di Slow Food e cultore del buon cibo e della pizza nel mondo; Massimo Giovannini, pizzaiolo gourmet dell’Apogeo di Pietrasanta e Graziano Monogrammi, artigiano -come ama definirsi- della pizza della Divina Pizza di Firenze.
Senza ombra di dubbio l’incremento dell’utilizzo di internet avvenuto negli ultimi 15 anni ha favorito la comunicazione permettendo al produttore di raccontare se stesso, il proprio lavoro e il prodotto offerto. Ne deriva che se in passato il cliente che entrava in pizzeria lo faceva ignaro dell’offerta che avrebbe trovato, ad oggi una cosa del genere non sarebbe concepibile poichè la scelta del locale viene preceduta dalla “ricerca” attraverso il web. La figura del pizzaiolo o dello chef chiuso nella sua cucina lascia dunque il posto al pizzaiolo star che deve trovare la giusta strategia per piacere e far piacere il proprio prodotto, invogliando le persone a mangiarlo e innescando così il passaparola mediatico alla base dell’incremento della fatturazione del locale. Tuttavia, al lato positivo della medaglia/internet se ne contrappone uno negativo se si utilizzano i social senza cognizione di causa. Infatti la libertà con cui ogni cittadino del web può esprimere un giudizio culinario non è necessariamente sinonimo di competenza in campo gastronomico e questo va ricordato nel momento in cui si cercano informazioni sui ristoranti.
E le bufale? Purtroppo le fake news -sui prodotti e non solo- sono comuni e vengono usate per pilotare i consensi affinchè si riesca a vendere ai clienti un prodotto per quello che in realtà non è. Sta quindi ad ognuno di noi e al nostro buonsenso non farci abbindolare, guardando ciò che ci viene propinato con attenzione e senso critico.
L’evento si è concluso con una dimostrazione da parte dei due pizzaioli presenti.
Massimo Giovannini ha proposto una rivisitazione della classica prosciutto e funghi mentre Graziano Monogrammi ha sfornato per tutti pizze alla pala o alla romana con cicorie saltate, taleggio, crema di rapa rossa e olio aromatizzato aggiunto a crudo.
Carmen Campio per RadioEco