Shabaka Hutchings, KOKOKO! & More | Demography #213

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Si parte dal Mali e si finisce in Sudafrica insieme a Shabaka Hutchings.
Questa settimana esploriamo alcune delle novità più interessanti in fatto di contaminazione, elettronica e jazz.

Sono andato a sentire Shabaka & The Ancestors al Teatro Romano di Fiesole, quindi non potevamo non ascoltare e parlare un po’ di questo progetto. Prima però ho tirato fuori un po’ di singoli di progetti che giocano a ping-pong tra l’Africa e l’Europa, come i KOKOKO! o Jupiter & Okwess. Ad un certo punto c’è anche Floating Points.

Si parte dal Mali con Oumou Sangaré e il suo singolo Kamelemba, che è accompagnato da questo videoclip.  Le sue produzioni suonano uniscono le sonorità dello ‘ngoni al sunto pop, risultando sempre molto convincenti. Aggiungiamo che in questo suo ultimo lavoro, Mogoya, ci sono collaborazioni con gente tipo Tony Allen.

Proseguiamo ascoltando un brano del progetto Ennanga Vision, disco realizzato dopo il viaggio in Uganda del produttore inglese Jesse Hackett, insieme al polistrumentista Albert Ssempeke e alla voce di Otim Alpha. Anche in questo caso strumenti legati alla tradizione dell’Uganda, campionamenti ed elettronica si fondono in modo equilibrato.

KOKOKO!

KOKOKO!

Poi KOKOKO! – anche in questo caso un produttore europeo, Dèbruit, che va a in Congo e collabora alla formazione un collettivo di artisti insieme ad altri musicisti locali. Un po’ di elettronica, strumenti ricavati dal niente e una quantità improbabile di energia e di voglia di riscatto. Un ascolto caldamente consigliato.

Torniamo poi in casa Glitterbeat Records, venerdì 7 luglio esce il secondo lavoro di Jupiter & Okwess, Kin Sonic. Un mix di sonorità che vanno dalla tradizione congolese alla musica pop, collaborazioni con musicisti di altissimo livello (tipo Damon Albarn), la copertina di Robert del Naja (qualcuno ha detto Bansky?).

Jupiter-Okwess-Kin-Sonic-1000

In conclusione ho estratto un brano da Wisdom of Elders, primo (e unico) disco del progetto Shabaka And The Ancestors uscito lo scorso anno per la Brownswood di Gilles Peterson.

Shabaka Hutchings è un po’ il musicista del momento, attivo con altri due progetti “personali” (The Comet is Coming e Sons Of Kemet). collaborazioni con The Heliocentrics, Sun Ra Arkestra, Yusseff Kamaal e moltissimi altri.

Al Teatro Romano di Fiesole Shabaka e gli Ancestors hanno riproposto e ampliato il loro lavoro; un viaggio di quasi due ore nell’ancestralità del jazz, musicalmente impeccabile senza però cadere nel virtuosismo esagerato o nella sperimentazione troppo “matta” (concedetemi il termine). L’ennesima dimostrazione di come il jazz sia ancora un genere contemporaneo e fruibile, ma senza trascurare “la saggezza degli anziani”

King Shabaka

King Shabaka

Playlist:

Oumou Sangare – Kamelemba

Ennanga Vision – Otim’s War

KOKOKO! – Tokoliana

Jupiter & Okwess – Ofakombolo

Floating Points – Silurian Blue

Shabaka And The Ancestors – Joyous