Mammút – The National | Demography #208

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Questo 2 giugno dove lo passate? Ovunque, basta che ci sia la musica di Demography! Bene, ora passiamo i nomi che ascolteremo oggi, che insomma non sono proprio degli sconosciuti. Ladies and gentlemen, Mammút e The National!

Qui a Demography spesso e volentieri ci piace fare un salto in Islanda, sarà perché con tutto questo caldo, un po’ di fresco non guasta, o sarà che da quell’isola meravigliosa arriva sempre musica di ottima qualità. Parlando di qualità non potevo che inserire una delle band islandesi che ha classe da vendere. I Mammút tornano con un nuovo singolo, Breathe Into Me che anticipa il nuovo album Kinder Version. I Mammút si affidano come sempre a un immaginario onirico, a un sound etereo trascinato dalla voce della frontwoman Katrína Kata Mogensen. Dopo anni i Mammút abbandonano la lingua madre per acquisire un taglio più internazionale passando all’inglese. Si è persa la magia? No. La voce della Morgensen, e il lavoro di tutto il resto dei Mammút, ovvero Alexandra Baldursdóttir, Andri Bjartur Jakobsson, Arnar Pétursson, Vilborg Ása Dýradóttir, non hanno mai smesso di regalare quella sensazione di farci trovare in un mondo sospeso, in una dimensione poetica, cullati dal canto di una sirena dalla voce delicata e a volte anche un po’ stridula, ma sempre ovattata, sensuale e di classe. Breathe Into Me è tutto questo, un singolo di una dolcezza straziante, dal sound leggero, pop ma con un taglio molto raffinato.
Cosa ci dobbiamo aspettare dal nuovo disco dei Mammút, Kinder Version, non ci è dato saperlo. Dagli stessi Mammút sappiamo che c’è un leit motiv che lega tutto l’album, anzi una storia che si racconterà attraverso le canzoni probabilmente molto autobiografiche, visto che Katrína ha affermato di aver versato il suo dramma nella musica. Ci tocca aspettare il 14 luglio per saperne di più su Kinder Version dei Mammút, che uscirà per Bella Union, intanto godetevi Breathe Into Me.

Ora passiamo a una band che la sottoscritta ama tantissimo dai tempi di Sad Songs For Dirty Lovers. Avete capito di chi sto parlando? Spero che la vostra risposta sia si, altrimenti avete tantissimo da recuperare. Qualche giorno fa, dal buio più totale, riappare il nome The National sui social: Matt Berninger e soci sono tornati, anzi tornano l’8 settembre con un nuovo album pubblicato su 4AD, Sleep Will Beat. Del settimo disco della band statunitense ci è stato concesso una piccola anteprima. Insieme all’annuncio dell’album, è arrivato il singolo The System Only Dreams in Total Darkness.
The National questa volta hanno seguito la tecnica Thom Yorke, pubblicando dei misteriosi teaser per poi annunciare la futura release del disco e quella immediata del singolo. E com’è questo brano? The System Only Dreams in Total Darkness è in pieno stile The National, e la bellissima voce di Matt si contende il primato all’interno della canzone con le chitarre di Aaron e Bryce Dessner. Però c’è qualcosa che non quadra. È un bel singolo, senza dubbio, è difficile che la band non sforni belle canzoni, e lo dico nella maniera più neutrale possibile, però non c’è quel qualcosa che fa scattare la magia. Forse siamo troppo abituati ai singoloni che osano tutto in una volta, anche se riascoltandolo in loop, se ne apprezzano le diverse sfumature. Di sicuro l’eleganza di The National è un marchio che non cessa di essere usato dalla band che ha raggiunto una maturità non indifferente e che credo ci regalerà un altro ottimo disco. Matt non mi deludere!
Vi lascio con il video di The System Only Dreams in Total Darkness.