FITTIFATTI & W.O.M fest – Artwork della domenica

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L’artwork della domenica di oggi è un po’ diverso dal solito: parleremo con i ragazzi di FITTIFATTI, che hanno realizzato la locandina del W.O.M. Fest di Lucca che partirà il 26 maggio.

Dal momento che il W.O.M. ci porterà tanta bella musica, abbiamo pensato di informarci e informare voi su quello che sarà il festival. E da dove iniziare se non dalla presentazione grafica? Ecco perché abbiamo farro qualche domanda ai ragazzi di FITTIFATTI, per saperne di più da chi si trova dall’altra parte dell’artwork.
FITTIFATTI è puro inchiostro, al crocevia fra l’amicizia e la passione. È un continuo scontro tra le varie arti, dal fumetto al racconto, dalla poesia allo schizzo. FITTIFATTI nasce improvvisamente, una piccola celebrazione cartacea della giovinezza, un affresco estemporaneo di anni acerbi ma battaglieri. Ogni volta che ci troviamo per parlarne, sembra che FITTIFATTI diventi un grido, un appello sempre più disperato. FITTIFATTI è urgente, incessante volontà di sentirsi radicati ad un passato più florido, non è un blog, non esce online, per averlo dovete venire a sfiorarlo con mano. FITTIFATTI è pura perdita, non è mosso da nessun scopo, se non da quello di cantare, in tutte le forme, il groviglio emotivo di carne che è la nostra giovinezza.

Fittifatti

Partiamo dalle presentazioni: chi c’è dietro il nome FITTIFATTI?
FITTIFATTI
è un esperimento, una rivendicazione cartacea di un piccolo spazio editoriale senza fronzoli. L’estuario di diversi percorsi creativi che confluiscono sulla carta: in Redazione, siamo numerosi rivoli con altrettanti affluenti, che scoprono una sorgente comune nell’amicizia. FITTIFATTI, come abbiamo scritto altrove, è un grido: un omaggio allo spasso della giovinezza. 

Come nasce l’idea di puntare sul cartaceo oggi, quando tutto è ormai digitalizzato?
L’idea del cartaceo è un riflesso del lavoro che ognuno di noi compie: le illustrazioni nascono su carta, così la prosa e la poesia, le fotografie sono analogiche e gli alberi sono tagliati a mano. Per questo motivo, FITTIFATTI non può essere digitale. 

Se c’è un personaggio che sta riscuotendo successo nel mondo del fumetto, quello è Zerocalcare. Si può dire che vi potrebbe essere d’aiuto cavalcare l’onda di questo momento buono del fumetto?
In realtà, non si può dire. Rispettiamo Zerocalcare, ma la nostra rivista non punta solo sul fumetto. 

Passiamo alla creatività: avete massima libertà d’espressione o vi sentite intimoriti dal ritorno di un certo moralismo?
In Redazione vige, quasi come imperativo, la completa libertà di espressione, senza voler urtare nessuna sensibilità. Il ritorno del moralismo non ci intimorisce soprattutto perché la nostra è una creatività genuina ed è un ritratto della nostra quotidianità. Siamo anche convinti della peculiarità di ogni artista: noi non abbiamo intenzione di provocare. fittifatti2

Come funziona di solito il processo creativo, da cosa vi lasciate ispirare?
La varietà delle nostre esperienze è tale da non poter ricondurre l’influenza ad un aspetto comune, però siamo tutti appassionati di musica, che costituisce sempre un’ottima fonte di ispirazione. La maggior parte di noi sono studenti, perciò anche la routine e la quotidianità può essere uno spunto per un’illustrazione o un’immagine. Nei fumetti e nella fotografia si può rintracciare anche un’impronta cinematografica. Per quanto concerne il processo creativo è un continuo scambio di idee: ci incontriamo spesso durante la settimana, portando ognuno il proprio lavoro, per questo concepiamo la rivista come un’urna in cui mescere in modo organico il nostro materiale. 

Parliamo un po’ del rapporto con la musica: vi siete mai trovati a dire “avrei voluto crearlo io quell’artwork”?
L’artwork di The Man from Utopia (1983) di Frank Zappa disegnata da Tanino Liberatore è un capolavoro ed è esemplare della fusione tra musica e illustrazione. Anche la copertina di Soul Mining (1981) dei The The ci piace moltissimo per i suoi colori.

Vi lasciate influenzare anche da alcuni dischi, quali?
Tutto ciò che ascoltiamo mentre lavoriamo: da Chet Sings (1956) di Chet Baker, passando per The Kilimanjaro Darkjazz Ensemble, fino a The Wailing Wailers (1965) dei The Wailers, ma anche i Clash o, più recenti, i La Femme

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Avete realizzato la locandina del W.O.M festival che partirà il 26 maggio. Com’è nata la collaborazione tra W.O.M e Fittifatti?
Dopo aver esposto i nostri lavori a Lucca, siamo entrati in contatto con gli organizzatori. Siamo molto contenti di poter partecipare alla prima edizione del W.O.M Fest.

Spiegateci un po’ l’idea che si nasconde dietro la locandina.
Villa Bottini
, dove si terrà il festival, ha un giardino ben curato e abbiamo cercato di coniugare l’idea flower power di un festival all’aperto a Maggio con l’atmosfera che gli organizzatori ci hanno suggerito.

Ci sono artisti, magari anche presenti nella line up del W.O.M fest, per i quali vorreste creare degli artwork?
Il video del singolo Niente di Strano di Giorgio Poi ci piace. Però non conoscendo a fondo gli artisti della line-up non possiamo esprimerci a riguardo. 

Che progetti avete per FITTIFATTI?
Lanciare il numero 0 entro la metà di Maggio. Per adesso, ci prendiamo la libertà di non avere una cadenza fissa, la pubblicazione proseguirà, anche se in modo discontinuo, per non inficiare sulla qualità: abbiamo solo la certezza di pubblicare ogniqualvolta ne sentiremo l’urgenza. 

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Grazia Pacileo