Partito Democratico: “festa della democrazia”

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La scorsa domenica si sono svolte le primarie del Partito Democratico, in campo l’ex segretario Matteo Renzi, il Ministro della Giustizia Andrea Orlando e il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano. Il PD ha un nuovo segretario, analizziamo il voto

Partito Democratico - Foto by unita.tv

Partito Democratico – Foto by unita.tv

Domenica 30 aprile si sono svolte in tutta Italia le primarie del Partito Democratico, votazione per eleggere il nuovo segretario nazionale dopo la fase di scissione e la fase congressuale. Tre gli sfidanti: il primo è il fiorentino Matteo Renzi, segretario nazionale uscente ed ex Presidente del Consiglio dei Ministri; dalla Liguria l’attuale Ministro della Giustizia Andrea Orlando e infine il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano. Le tre mozioni sono state presentate durante l’ultimo congresso del Partito Democratico di due mesi fa.
Il PD ha dovuto ricorrere a queste primarie per via della scissione avvenuta in seguito alla pesante sconfitta del referendum costituzionale dello scorso 4 dicembre, dove Matteo Renzi ha consegnato al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella le dimissioni dal suo incarico. In fase congressuale per decidere le linee guida del Partito Democratico, molti leader del PD come Bersani e D’alema, si sono allontanati dal partito soprattutto a causa del cambio di rotta repentino di Michele Emiliano, oppositore di Renzi sin dai primi giorni di governo, ma che ha cambiato idea in nome dell’unità del partito stesso.

Domenica i seggi si sono aperti alle 8.00 del mattino e sono rimasti aperti fino alle 20.00 della sera stessa, ad eccezione di alcuni seggi dove si è oltrepassato l’orario di chiusura per garantire possibilità di votare a tutti.
Potevano votare tutti i tesserati al Partito Democratico, i cittadini italiani e dell’Unione Europea, gli stranieri residenti in Italia e i ragazzi tra i 16 e i 18 anni. Era richiesta, per chi non fosse membro del Partito Democratico e per i lavoratori o studenti fuorisede, una registrazione online dove veniva indicato anche il seggio in cui recarsi per votare. A parte i tesserati, tutti erano dovuti a pagare una quota di 2 € per esprimere il proprio voto.

Durante la giornata non sono stati pochi i casi anomali: a Gela sono dovute intervenire le forze dell’ordine per placare gli animi agitati dall’apertura straordinaria di un seggio non previsto; a Cariati, nel cosentino, è stato annullato dalla Commissione Nazionale per il Congresso del PD il voto nel seggio allestito all’interno di un pub gestito da privati invece che nei locali previsti. Il caso più eclatante si è avuto a Nardò, in provincia di Lecce, dove è stato annullato il voto per una massiccia presenza di elettori di destra (si parla di almeno 1500 elettori) portati dal sindaco, in favore di Michele Emiliano.

Foto ufficiale delle primarie del Partito Democratico

Foto ufficiale delle primarie del Partito Democratico

Nonostante questo a fine serata è stato nominato segretario nazionale del Partito Democratico Matteo Renzi. Questi sono i numeri:

–          I votanti sono stati circa 1,8 milioni di cittadini, quasi un milione in meno rispetto alle precedenti primarie;

–          L’ultimo classificato è stato Michele Emiliano che ha raccolto circa 200mila voti, ovvero il 10.87% ed ha vinto solo nella regione Puglia con uno scarto di pochi decimali rispetto a Matteo Renzi;

–          Arriva secondo il Ministro della Giustizia Andrea Orlando che pur non vincendo in nessuna regione italiana raccoglie circa 360mila voti con una percentuale del 19,96%;

–          Il nuovo segretario è Matteo Renzi che sbanca la concorrenza con un inaspettato 69,17% tradotto come ben 1,2 milioni circa di elettori;

–          Sono solo 15mila le schede bianche o nulle registrate in tutta la Nazione.

(fonte: partitodemocratico.it)

Sia Andrea Orlando che Michele Emiliano hanno, fin da subito, ammesso la sconfitta congratulandosi con Renzi e augurandogli di cogliere al meglio la seconda possibilità di leadership e dichiarandosi contenti dell’affluenza ottenuta, nonostante gli ultimi avvenimenti.
Matteo Renzi afferma, dal palco dei vincitori allestito alla sede centrale del Partito Democratico di Roma, di essere soddisfatto della vittoria e di sentirsi pronto a ripartire più uniti di prima verso il futuro.

Le previsioni della vigilia sono state dunque giuste, ma non pochi tramite i social network hanno reagito al risultato criticando sia i metodi, che il risultato di queste primarie. Sempre sui social network in molti hanno indicato la mattina del Primo maggio di questo 2017 come la più lontana dai tradizionali valori che accompagnano la festa dei lavoratori, proprio grazie alla vittoria di Matteo Renzi.

Dobbiamo aspettare i prossimi giorni o settimane per comprendere come il Partito Democratico si approcci al Governo Gentiloni e come lavorerà per l’agognata riforma elettorale, scopo dell’attuale Governo in vista del prossimo turno di elezioni politiche.

Giammario Spada per RadioEco.