Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il mondo del giornalismo: nella Sala dei Notari a Perugia si è tenuto un incontro con Cameron Barr, managing editor del “Washington Post”, e Lucia Annunziata, direttrice di “Huffington Post Italia” sul tema. #ijf17
Lucia Annunziata ha intervistato Cameron Barr chiedendogli quali sono state le mosse di Donald Trump durante la sua campagna elettorale e quali sono stati gli approcci da parte dei giornalisti verso una figura così difficile da comprendere. Cameron Barr afferma che il mondo del giornalismo americano è stato fortemente scosso fin da subito dalle dichiarazioni del Presidente tramite i social network, mostrando in 140 caratteri un comportamento alle volte estremo, altre volte impacciato.
Il giornalismo americano ha trovato difficoltà ad interagire con Trump per via della sua grande imprevedibilità e che, di fronte alla concorrente Hillary Clinton, lo ha portato ad essere visto come un modello di nuova politica. Un elemento importante è rappresentato dalla visione sulla politica estera utilizzata da Donald Trump per vincere le elezioni dello scorso novembre: tweet, interviste, dichiarazioni e conferenze stampa insolite che hanno lasciato sgomento sia il pubblico che i giornalisti. In Italia la figura di Trump è stata spesso accostata all’esperienza berlusconiana, esperienza che ha segnato la storia politica del nostro Paese e che ha identificato, per molti anni, la figura dell’italiano all’estero; secondo i media statunitensi l’accostamento tra le due figure non è corretto. Silvio Berlusconi è il proprietario di un gruppo televisivo molto importante e dalle sue reti sono nate diverse figure politiche tutt’ora in carica, mentre Donald Trump ha spesso attaccato il sistema dei mass media e continua a farlo.
Prima della conclusione si è parlato del modus operandi dei giornalisti del Washington Post, un giornale considerato un punto di riferimento nel mondo giornalistico internazionale.
Giammario Spada per RadioEco