Pietro Bartolo all’IJF 2017: “Anche Trump è un immigrato”

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Il medico di Lampedusa Pietro Bartolo è arrivato all’IJF 2017 per partecipare all’incontro “Migranti, la storia di chi fa la differenza” e parlare di immigrazione e Trump.

Pietro Bartolo all'IJF 2017: "Anche Trump è un immigrato"

Pietro Bartolo all’IJF 2017: “Anche Trump è un immigrato”

Pietro Bartolo, cosa significa per lei questa missione? 

“E’ qualcosa che è giusto fare e dovremmo fare tutti. Non è importante se lo fa un medico, un volontario o un militare. I valori che stanno alla base della vita sono questi. Nel momento in cui vengono a mancare la fratellanza, l’amore verso il prossimo è brutto perché adesso sta toccando a loro ma un giorno potrebbe toccare a noi. E’ una cosa disumana quando ci troviamo di fronte ad un filo spinato o a un muro. Noi per fortuna non l’abbiamo mai fatto. Certamente ci sono dei paesi che l’hanno fatto e questi paesi che hanno fatto una cosa così orribile non fanno onore ad un continente di grande civiltà come l’Europa. Un’Europa fondata su valori come la libera circolazione, la solidarietà, l’accoglienza ed il rispetto.”

Lei prima parlava di “terrorismo mediatico”. Quanto sono grandi le responsabilità della politica e dell’informazione?

“Delle grandi responsabilità ce le hanno anche i media che devono dare le informazioni corrette senza mentire e portando la gente costruirsi un muro. Poi a livello della politica tutta l’Europa ha grandi responsabilità nei confronti di questo fenomeno. La gente lascia il proprio paese abbandonando tutto perché sennò muore e partono per cercare un paese dove vivere una vita normale. Per questo intraprendono viaggi estenuanti che durano anni affrontando disagi e sofferenze immani per arrivare qui e poi vedersi rifiutati. Questo è vergognoso.”

Pietro Bartolo, a novembre c’è stata l’elezione di Trump che – appena insediato – ha subito avviato delle politiche anti-immigrati emanando due “Muslim Ban“. Lei pensa che questa elezione e queste politiche possono paradossalmente diventare un’occasione per l’Europa per poter dire: “Noi non vogliamo appartenere a questa politica”?

“Trump ha voluto ridicolizzarci e per questo che noi dobbiamo rispondere con una politica corretta, razionale e lungimirante. Poi io critico la politica di Trump perché i paesi sono diventati grandi grazie agli immigrati e l’America in primis. E poi dico che anche Trump è un immigrato. Per cui quando avrà mandato via tutti gli immigrati dovrà andare via anche lui perché non è un americano.”

Lei ha descritto questa dramma come “peggiore dell’Olocausto”. Cosa intende dire?

“Dico che è una situazione peggiore dell’Olocausto perché oggi sappiamo tutti cosa sta succedendo. Lo sappiamo da 26 anni e nessuno può dire “noi non sapevamo” come al tempo della Shoah. Questo è un nuovo Olocausto. Non in termini numerici ma se non prendiamo provvedimenti ci arriveremo a quelle cifre. Dobbiamo mettere fine a queste morti perché non è accettabile che nel Terzo Millennio uomini, donne e bambini debbano morire nel nostro mare. Il Mar Mediterraneo deve essere vita e non morte. Invece si è trasformato in un cimitero e noi ne abbiamo tutti la responsabilità.”

Giacomo Corsetti 

@giacomocorsetti