Divagamente – forum per Teatro Senza Filo

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Divagamente: forum del Teatro dell’ Oppresso in scena al Teatro Rossi Aperto di Pisa

Immagini precedenti a rappresentazioni di scene di oppressione di Divagamente: forum del Teatro dell' Oppresso  ph. Isabel Viele

Immagini precedenti a rappresentazioni di scene di oppressione di Divagamente: forum del Teatro dell’ Oppresso ph. Isabel Viele

Sabato 1 aprile è andato in scena Divagamente: forum del Teatro dell’ Oppresso al Teatro Rossi aperto di Pisa. Lo spettacolo rientrava all’ interno della manifestazione Teatro Senza Filo: maggiori indicazioni qui.

Divagamente  è un gruppo di Teatro dell’ Oppresso nato nel 2010 con la voglia di sperimentare e mettersi in gioco.

Il Teatro dell’ Oppresso nasce in Brasile, in un clima di contestazioni sociali, in tempi in cui il regime oppressivo degli anni ’60 del Novecento non consentiva l’espressione di critiche né di liberi pensieri e opinioni in pubblico. Boal, fondatore di tale forma teatrale, portò il teatro nella vita quotidiana delle persone, mostrando come ciascuno di noi possa influenzare attivamente gli sviluppi socio-politici. La metodologia con il corso del tempo si è poi diffusa  in tutto il mondo, in particolare in Francia. Nel corso degli anni inoltre questo metodo che inizialmente veniva usato per  rendere coscienti le persone rispetto ai conflitti sociali,  venne poi utilizzato per lavorare sui conflitti personali. Nacquero così le prime tecniche che esplorano l’interiorità della personaggio-persona.

Immagini precedenti a rappresentazioni di scene di oppressione di Divagamente: forum del Teatro dell' Oppresso  ph. Isabel Viele

Immagini precedenti a rappresentazioni di scene di oppressione di Divagamente: forum del Teatro dell’ Oppresso ph. Isabel Viele

Lo spettacolo Divagamente: forum del Teatro dell’ Oppresso si è aperto e chiuso con l’esibizione del giovane cantautore Filippo De Bellis che accompagnato dalla sua chitarra ci ha fatto ascoltare suoi brani e canzoni di Diego Puzzo.

In seguito sono state proposte al pubblico tre brevi scene di oppressione precedute da “immagini”: rappresentazioni di pose plastiche eseguite dagli attori con insite più storie possibili.

E’ venuto poi il momento del forum, grazie al quale il pubblico ha avuto la possibilità di agire per rompere il clima di oppressione caratterizzante le scene rappresentate, commentando, inserendo nuovi personaggi o addirittura portandosi lui stesso in scena.

Grazie a queste dimostrazioni il pubblico ha potuto cosi intendere il messaggio insito nella metodologia del  Teatro dell’ Oppresso: la possibilità di critica e di dialogo, l’opportunità di analisi piuttosto che dare risposte, l’ agire e interagire nella scena teatrale toccando le corde dell’anima e percependo su di sé le emozioni .

Isabel Viele per RadioEco