Viñales, Dovizioso e Valentino Rossi, 20 giri al cardiopalma ieri sera dopo un walzer di rinvii e ispezioni di pista costruita nel deserto del Qatar, hanno dato vita alla prima gara del Motomondiale 2017, e questo è solo l’inizio…
La pioggia è stata la protagonista di questo weekend: cancellate le qualifiche per ogni classe e la griglia è decisa dai tempi combinati delle precedenti sessioni.
In Qatar la pista non è certo progettata per le condizioni di bagnato essendo in pieno deserto, ma l’ottanta percento della pista era in ottime condizioni. Sono tre le curve che hanno ostacolato l’evolversi del fine settimana del Motomondiale 2017: tre curve dove l’acqua non riusciva a defluire allagando le aree del cordolo dove tutti i piloti, per questione di traiettoria, vanno a toccare con le ruote. Per far capire la difficoltà di quel tratto basta immaginare Capirossi, parte importante della direzione gara, che “sgondolava” con la Safety Car.
I tempi combinati usati per la griglia di partenza vedono Viñales primo, Iannone secondo, Marquez terzo, Zarco – esordiente nella MotoGP dopo la vittoria in Moto2 – quarto, Dovizioso quinto, Valentino Rossi decimo e Lorenzo solo dodicesimo.
Partenza prevista per le 20.00, ma anche in questo caso la pioggia non era d’accordo, continui rimandi, piloti nervosi, team manager e meccanici che entrano ed escono moto, gomme e kit per i meccanici, ma alla fine la decisione è presa: SI CORRE!
Due giri di Warm Up e poi partenza: Zarco parte alla grande e si impone per 6 giri di fila al primo posto per poi spingere più del dovuto, gli si chiude l’anteriore e si stende sulla ghiaia per poi ritirarsi. Nei primi cinque giri Marquez è secondo seguito prima da Iannone e poi da Dovizioso mentre Valentino Rossi passa prima da decimo a settimo e poi sale al sesto posto.
Dopo la caduta di Zarco, Andrea Dovizioso, detto “DesmoDovi”, guida la gara per la bellezza di sette giri: intanto dietro Marquez segue al secondo posto in lotta con Iannone che al decimo giro, forse per non colpire il posteriore di Marquez, tira il freno, chiude l’anteriore e finisce la sua gara. Viñales intanto scala le posizioni e si porta al terzo posto dopo la caduta di Iannone, seguito dall’immenso Valentino Rossi che trova un feeling con la sua Yamaha che in inverno e nelle prove non aveva.
La gara entra nel pieno dell’eccitazione, l’adrenalina si alza, Guido Meda inizia ad urlare, Sanchini lo aiuta facendo il tifo per Dovizioso ed è qui che parte la bagarre tra Dovizioso e Viñales fino a che al quattordicesimo giro Viñales prende il controllo della gara e la guida seguito da Dovizioso, Rossi e Marquez. Il sorpasso di Valentino Rossi su Marquez passa in secondo piano rispetto allo scambio tra Dovizioso e Viñales, ma è stato un grande sorpasso che ha fatto esultare tutti i tifosi del nove volte campione del mondo.
La gara è vicina alla chiusura, mancano tre giri e Dovizioso fa un sorpasso da cineteca: in rettilineo sfrutta la sua Ducati, poi stacca magistralmente, entra dentro per primo, tiene la corda e il sorpasso è fatto.
Viñales non ci sta, lo riprende, lo sorpassa e vince la gara.
Al podio abbiamo Valentino Rossi terzo il quale ammette ai microfoni di Sky che non avrebbe mai scommesso per il suo podio, al secondo posto Andrea Dovizioso che si prende il controllo della Ducati, soprattutto dopo il dodicesimo posto di Jorge Lorenzo, ma il protagonista è Maverik Viñales, talento puro che chiude a +4 decimi dal secondo e che bacia la sua Yamaha, moto che ha portato al titolo gente come Lorenzo e Rossi.
Una gara da urlo quella del Qatar, tutti in piedi sul divano, perché avrà anche vinto l’ennesimo talento spagnolo, ma nel podio c’è anche l’intramontabile Rossi, il duetto italiano Ducati-Dovizioso, Iannone che prima della caduta era terzo e una Aprilia fantastica che chiude al sesto posto con Aleix Espargaro.
Un weekend che ha dato Franco Morbidelli campione in Moto2 davanti a Luthi e Nakagami e in Moto3 il blocco italiano che fa sentire la sua presenza, soprattutto grazie al grande Fenati.
Quindi, se questo è l’inizio, non osiamo immaginare cosa sarà questa stagione. Ah, l’Italia c’è ed è forte!
Giammario Spada per Radioeco