Ofeliadorme – Harrison Brome | Demography #184

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Demography oggi vi farà ascoltare due brani completamente diversi l’uno dall’altro. Il primo è il singolo che ha anticipato il nuovo lavoro di Ofeliadorme, mentre il secondo è la nuova uscita del giovanissimo Harrison Brome.

Il trio bolognese Ofeliadorme è tornato con un nuovo album, uscito proprio oggi per Ala Bianca/Howard Simon Bernstein. Secret Fires, questo il titolo del nuovo lavoro, è stato anticipato da un singolo Alone With The Stars, che conferma la raffinatezza che ha sempre contraddistinto Ofeliadorme. Il singolo è permeato da un’atmosfera densa e onirica, esaltata dal video in bianco e nero, girato da Fabio Paleari. Alone With The Stars è un piccolo bagliore nel buio, una luce argentata, elegante che introduce  l’ascoltatore nella magia che domina in tutto il nuovo album degli Ofeliadorme. È un brano da ascoltare ad occhi chiusi, scelta azzeccatissima per far si che chi ascolta si cali in un mondo fumoso, costruito dall’immaginazione. D’altronde tutto il nuovo album di Ofeliadorme si caratterizza per un sound straniante e intenso a cavallo tra dream-wave, alt-rock, shoegaze ed elettronica; liriche minimali messe in risalto dalla voce sensuale e al contempo eterea di Francesca Bono. Otto brani prodotti da Howie B con il sound engineer Joe Hirst (Four Tet, Jarvis Cocker, DJ Shadow) tra la campagna del Galles e Londra, dalle sonorità internazionali e dalle atmosfere avvolgenti, tra destrutturazione e gusto per la melodia. È un album progettato per suonare come una voce che sussurra nell’orecchio dell’ascoltatore: “Tutti gridano e noi non vogliamo gridare per essere ascoltati”. Non vi resta che mettervi le cuffie, guardare il video e ascoltare Alone With The Stars di Ofeliadorme, pezzo che è una vera perla.

Harrison Brome si fa notare da subito: già a soli 19 anni esordisce con l’EP Fill Your Brain, pubblicato la scorsa estate. Nonostante la giovanissima età, Brome si distingue per un’incredibile maturità artistica. L’ispirazione arriva dalla black music, quella con nomi altisonanti come quelli di Bill Withers, Nina Simone, Otis Redding e Marvin Gaye. Durante la lavorazione del primo EP, Harrison ha perfezionato il suo stile alla James Blake meets The Weeknd. Ad influenzare il suo lavoro è anche la sua vita personale. Come ogni persona ha i suoi momenti non proprio splendidi, che la musica però riesce in qualche modo a mitigare. Alle faccende personali va poi aggiunta l’atmosfera un po’ cupa di Vancouver, sua città natale, che riesce a infiltrarsi nelle sue composizioni. Oggi vi facciamo ascoltare un brano, Body High, che oltre ad avere un artwork niente male, dimostra quanto effettivamente sia costante la black music nei lavori del ragazzo, ma quanto effettivamente siano poi filtrati attraverso uno stile tutto suo. I beat sono morbidi, la voce è delicata e pulita. Un brano che ha tutti i requisiti per poter restare in mente. Ascoltate e giudicate da voi.

Grazia Pacileo