Claudio, questo “nuovo calcio” non ha capito cosa hai fatto

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Claudio Ranieri è stato esonerato dal Leicester nove mesi dopo aver firmato l’impresa più grande dello sport inglese. “Questo è il nuovo calcio” gli ha scritto Josè Mourinho. Uno sport che non ha compreso la grandezza dell’impresa e che si è mostrato senza riconoscenza.

C’e qualcosa di estremamente diabolico nell’esonero di Claudio Ranieri – l’allenatore dell’anno FIFA – dalla panchina del Leicester. Dopo appena nove mesi dall’aver firmato una delle imprese calcistiche più grandi di ogni tempo – scippando con il modesto Leicester (che avremmo potuto paragonare al nostro Empoli) la Premier League a colossi come Chelsea, Arsenal, Manchester City o Manchester United – Claudio Ranieri ha dovuto dire addio al “suo sogno“. Tradito dai risultati ma sopratutto dai suoi giocatori (fin troppo forti le voci di un ammutinamento dello spogliatoio) e da una società che si è trovata completamente impreparata a gestire una difficile situazione che chiunque – finanche lo stesso Ranieri – avevano previsto dopo il bagno di incredulità quella passata annata. Una decisione assurda che ha lasciato increduli e che ha mobilitato tutto il mondo del calcio. Tutti con Ranieri. Dal primo sostenitore al primo rivale. Ancora una volta unificante come un anno fa quando chiunque – escluso il Tottenham chiaramente – tifava per lui.

Anche José Mourinho – passato quasi da primo rivale a primo ammiratore – ha omaggiato profondamente l’allenatore romano criticando quel calcio che ormai sembra non conoscere più la riconoscenza. Tutti contro il Leicester e i suoi giocatori che “magicamente” sono tornati a produrre spettacolo alla prima occasione senza il loro ex condottiero contro il Liverpool. Un episodio che non può nascondere una meschinità di fondo che chiunque ha sottolineato e notato al King Power Stadium. A riprova di come nel calcio gli allenatori sono spesso “in ostaggio” dei loro stessi giocatori.

Perché imprese come quelle di Claudio Ranieri vanno oltre qualsiasi regola calcistica e dovrebbero essere più forti anche di una possibile retrocessione. Una cosa che però solo i tifosi delle Foxes hanno saputo comprendere. Mai per un istante hanno abbandonato il loro allenatore nonostante i risultati non brillassero e la zona retrocessione fosse li a due passi. Claudio Ranieri con i suoi modi eleganti e quella simpatia tutta italiana ha conquistato una città che lo ha adottato come figlio prediletto e che lo ha omaggiato “voltando” le spalle alla proprio squadra. Il Leicester è Claudio Ranieri.

La sua impresa ha cercato di salvare il calcio da sé stesso donandogli una favola clamorosa, ma quello stesso “calcio di oggi” – come lo ha definito Mourinho – lo ha rigettato con freddezza e senza riconoscenza alcuna. Ma noi che ancora crediamo in un calcio diverso non possiamo fare altro che ringraziarlo per averci fatto provare l’ebbrezza di sentirci coinvolti dentro ad una storia che rimarrà eterna. Per averci mostrato la consistenza di un sogno reale. “Dovrebbero intitolargli lo stadio” dice ancora Mou. Esatto. Un calcio umano lo avrebbero già fatto.

Giacomo Corsetti

@giacomocorsetti