Glass Animals – The Divine Comedy | Demography #173

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Una Demography così colorata non la vedevamo da tanto. Ladies and gentlemen preparatevi a un tour europeo con la musica dei Glass Animals e di The Divine Comedy.

Partiamo proprio dai Glass Animals che hanno pubblicato nel 2016 la loro ultima fatica, How To Be A Human Being. I Glass Animals arrivavano da un 2014 che li aveva visti debuttare con Zaba, primo album della band che ha ottenuto ottimi riscontri. Ma torniamo subito allo scorso anno, che ha visto confermare tutti i pareri positivi sul quartetto british. I Glass Animals tornano dunque con un nuovo lavoro che prende inevitabilmente spunto dal primo, o meglio, da quello che ne era conseguito. Il cantante dei Glass Animals, Dave Bayley, ha passato tutto il tour a registrare qualsiasi cosa sul telefono, dai fan che li aspettavano fuori dai concerti, ai tassisti che li scorrazzavano in giro per le città. “Cerco di registrare di nascosto le persone, e ho ore e ore di sproloqui incredibili di tassisti, gente strana che abbiamo incontrato fuori dai live, persone alle feste. La gente dice la roba più strana quando pensa di non vederti mai più”. Dall’archivio del cellulare di Bayley prende vita tutto il mondo di How To Be A Human Being, ultimo album dei Glass Animals, pubblicato da Wolf Tone/Caroline.

Dopo l’uscita di Life Itself il singolone che anticipa l’album, un’altra traccia che vi farà battere i piedi a ritmo è quella che vi facciamo ascoltare qui sotto e chi vi immergerà nell’universo colorato dei Glass Animals. A voi Pork Soda.

Un altro capitolo de The Divine Comedy è arrivato! Dopo quella che sembra essere stata un’eternità, sei anni, il dandy nordirlandese è tornato con un nuovo album. Foreverland è uscito nel 2016, ed è l’ultimo lavoro di Neil Hannon leader dei Divine Comedy.

La prima traccia dell’album, Napoleon Complex, era già stata anticipata nei bonus de Bang Goes The Knighthood, e con i suoi archi ci trascina nell’isola retrò di un Hannon che ricorda più che mai David Bowie (che ci posso fare, lo sento ovunque!) impiantato nel mondo della canzone tradizionale irlandese. Il bello dei Divine Comedy è come al solito questa continua e voluta contaminazione di generi e tradizioni, e Foreverland non è da meno. Oltre alla già citata Napoleon Complex, c’è The Pact che riprende la chanson francese, omaggiando Edith Piaf, mentre To The Rescue, track che vi faremo ascoltare in questo numero di Demography, è l’ennesima dichiarazione d’amore verso l’influenza musicale da sempre affermata dallo stesso Hannon, ovvero Serge Gainsbourg. È un disco complesso, che a detta dello stesso Neil Hannon ammette una vasta rete di richiami ai Beach Boys, a Noel Coward, ai Pet Shop Boys, ai Byrds e a Johnny Cash, alla musica popolare di diverse nazioni, al cinema. Basta ascoltare il penultimo brano di Foreverland, A Desperate Man, per capire quanto varia da una traccia all’altra, o anche all’interno di una sola canzone. Insomma c’è di tutto e di più in questo nuovo album dei Divine Comedy, dalle tonalità calde e molto più gioiose rispetto al passato.

Si avverte una leggerezza che da sempre caratterizza il sound dei Divine Comedy, costruito grazie all’uso di strumenti orchestrali orientati in una direzione pop, ma questa volta si aggiunge quella che sembra una leggerezza interiore e personale.