35 anni di cinema: #Arsenale35

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Il 20 gennaio 1982, in un mondo senza contenuti digitali a portata di click, un gruppo di ragazzi amanti del “bel” cinema hanno coronato il sogno di portare in sala la nouvelle vague, le avanguardie americane e le sperimentazioni russe, cosa impensabile per i cinema italiani dell’epoca.

foto da @arsenalecinema

foto da @arsenalecinema

La fondazione del Cineclub Arsenale, però, non è stato solo il punto di partenza per una delle realtà cinefile più frequentate in Italia (nel 2014 l’Arsenale è stato insignito del premio come Miglior Cinema d’Essai assegnato da Agis-Fice), ma anche e soprattutto il punto di arrivo di un percorso iniziato molti anni prima. A trentacinque anni da allora, la “missione” di quei ragazzi viene mantenuta viva dagli oltre ottomila soci e dai volontari, che gestiscono le due sale (la seconda è stata inaugurata lo scorso dicembre) con la stessa costanza e passione. Anche in periodi in cui a mancare erano i fondi o le stesse pellicole, l’impegno e la volontà di continuare a fare politica attraverso il cinema, unendo le persone e rivoluzionando le modalità di fruizione dei film attraverso il dibattito e l’informazione, ha permesso all’Arsenale di continuare a (r)esistere.

Tessere

Cinema Arsenale – foto di Isabel Viele

La folla di affezionati che venerdì scorso (in occasione dell’anniversario) si è riversata nell’ex magazzino di Vicolo Scaramucci nº2 è stata catapultata in un percorso nostalgico, che ha previsto la proiezione, insieme ai film sperimentali tanto cari ai fondatori, anche del primo film proiettato in quella stessa sede (Johnny Guitar, di Nicholas Ray), le cui pareti ricoperte di vecchie tessere e programmi hanno fatto senza ombra di dubbio sentire tutti parte di una grande famiglia. L’iniziativa si è conclusa in sala 2, dove alcuni fumettisti (Rachele Morris, Niccolò C. Cedeno, Matteo Lupetti, Alberto Becherini e Alice Milani)  hanno disegnato attori e registi con colonne sonore di film come sottofondo, mentre venivano serviti cocktail a tema (nello specifico, il Vodka Martini “agitato, non mescolato” di James Bond, il White Russian del Drugo e l’analcolico Orange Moka Frappuccino di Zoolander). Un modo allegro di dimostrare che “non c’è nessuna forma d’arte come il cinema per colpire la coscienza, scuotere le emozioni e raggiungere le stanze segrete dell’anima” (Ingmar Bergman).

Fumettisti

Cinema Arsenale – foto di Gaia Barillà

Intervista al fondatore dell'Arsenale

Cinema Arsenale – foto di Isabel Viele

Radioeco ha anche intervistato uno dei fondatori del Cineclub Arsenale, Alberto Gabbrielli. Qui trovate l’intervista completa:

Gaia Barillà per RadioEco