Matteo Renzi ha rassegnato le proprie dimissioni e il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha avviato le consultazioni con le altre cariche dello Stato e i gruppi parlamentari: si apre così la crisi di governo.
Gli italiani votano “No” e come si dice “ad ogni pagliaccio il suo circo”: si spinge infatti oltre i social la reazione di Matteo Salvini in seguito all’esito del Referendum Costituzionale che ha portato alle dimissioni di Matteo Renzi. Con un flashmob in piazza Montecitorio il leader della Lega e gli altri parlamentari del Carroccio hanno chiesto di votare al più presto esibendo la scritta “voto subito”. Si chiede ufficialmente alla Consulta di anticipare entro l’anno la sentenza sulla costituzionalità dell’Italicum. Dello stesso parere il M5S che rilancia l’Italicum chiedendone addirittura l’estensione al Senato. Cambio di programma? L’idea di conquistare un sistema elettorale che favorisca la conquista di Palazzo Chigi supera evidentemente qualsiasi ambiguità. Il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi tifa invece per un sistema proporzionale con la consapevolezza della necessità di una legge elettorale seria, condivisa e ponderata che nasca dal Parlamento.
Il calcio d’inizio però non potrà che essere dato dal PD visto che il partito di Matteo Renzi conta alla Camera il 50% dei deputati. Renzi, omaggiato per “stretta amicizia e partnership” perfino dall’ex presidente degli Usa Barack Obama, aveva già dato la sua disponibilità a modificare l’Italicum.
La decisione arriverà il 24 gennaio prossimo: una follia per i fautori che vorrebbero il voto immediato. Matteo Renzi e Angelino Alfano ipotizzato febbraio. La Consulta è chiamata ad esaminare i punti cruciali dell’Italicum per coordinare le leggi elettorali di Camera e Senato: dall’attribuzione dei seggi, al premio di maggioranza, all’ipotesi di ballottaggio.
Il primo ad incontrare Mattarella nella giornata di ieri, 8 dicembre 2016, è stato il Presidente del Senato Pietro Grasso, a seguito la Presidente della Camera Laura Boldrini e per ultimo il presidente emerito Giorgio Napolitano. Per ora ancora nessuna dichiarazione rilasciata alla stampa. Le consultazioni proseguono oggi: alle 10:00 è stata la volta del Gruppo Parlamentare Misto del Senato, alle 10:25 del Gruppo Parlamentare Misto della Camera, alle 10.45 della Rappresentanza Parlamentare della Sudtiroler Volkspartei. A seguire sono stati ricevuti la Rappresentanza Parlamentare della Minoranza Linguistica della Valle d’Aosta, alla componente Alternativa Libera Possibile e al gruppo misto della Camera dei Deputati. La mattinata di consultazioni è terminata con gli esponenti della componente Udc del Gruppo Parlamentare Misto della Camera.
Conclude dunque un capitolo della storia italiana Matteo Renzi affermando che “il cammino del Pd in Italia e in Europa non si ferma qui”. Ora l’ex premier pare propenso ad una collaborazione con il Presidente della Repubblica assicurando di rimanere in carica per l’ordinaria amministrazione con la consapevolezza della propria responsabilità.
Cosa accadrà?
Rebecca Del Carlo