Dalì, l’inconfondibile Salvador, diceva che “i veri intenditori non bevono vino. Degustano sogni.” Una frase che riassume tutta la sua vita. Dalì: personaggio surreale nell’arte e nella vita.
Se non conoscete questo personaggio, oltre che incontrarlo alla mostra di Palazzo Blu a Pisa, a pochi chilometri di distanza è possibile ammirare la sua “strana arte” anche a Pietrasanta. Nella cosiddetta “Piccola Atene” è arrivata la mostra “Salvador Dalì, tra sogno e realtà”.
Dopo Parigi, Londra, Singapore, Shangai, Pechino la mostra dedicata al Dalì scultore, disegnatore e pittore è arrivata in Versilia, dove rimarrà fino al 5 febbraio 2017. La cornice è quella di Piazza Duomo e dei suggestivi spazi dell’adiacente chiesa e del chiostro di S. Agostino.
La mente di Dalì in Piazza Duomo
Nella piazza è possibile ammirare la grandezza delle sculture in bronzo più incredibili, famose e mistiche con cui Dalì ha rielaborato i temi classici delle sue prime pitture.
Prima su tutti, la famosissima “Danza del Tempo” , un orologio molle che rappresenta, secondo la concezione di Dalì, la fluidità del tempo in un’eterna danza a ritmo dell’universo.
L’inconfondibile “Venere Spaziale”, omaggio alla figura femminile, ma con un tocco Dalìliano. La bellezza umana è fugace e solo nell’arte trova la sua eternità.
Una particolarissima “Donna in Fiamme”, senza volto e con il corpo a cassetti. Il fuoco rappresenta il desiderio inconscio, che si cela nei cassetti, ricchi di misteri.
Il maestoso “Elefante Spaziale” (alto oltre 7 metri) con le sue zampe lunghe e fini, in contrasto con la stazza dell’animale, incutono terrore, pur essendo di un’eleganza unica.
La scultura più particolare. Il “Pianoforte Surrealista”. Opera simbolo di Dalì, con le sue “gambe di donna”, rappresenta uno strumento elegante e gioso, in grado di ballare al ritmo della sua stessa musica.
La mostra interna
La mostra che prosegue all’interno della chiesa e del chiostro di S. Agostino, è un trionfo di assurde figure, simboli e fobie che si rincorrono da un quadro all’altro e da una sala all’altra. In esposizione anche una esclusiva parte della collezione di cristalli e numerose incisioni e litografie. Tra schizzi di colore, e di sangue, losche sagome, coltelli e stampelle, ritratti e animali, la mostra è un viaggio all’interno della mente. Un percorso tra le fobie e i pensieri di un artista tanto amato, quanto criticato. Opere mentali, trascritte a parole, schizzate poi disegnate, miniaturizzate e infine scolpite.
La mostra resterà aperta dal martedì al venerdì dalle 16 alle 19, sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19. Ingresso libero.
E ricordatevi, con Dalì, il confine tra il mondo reale e quello surreale è spesso confuso. Con quel suo trasformare gli oggetti inanimati e inerti, rendendoli vivi, crea avvenimenti fantasmagorici e inaspettati.
Davide Giannecchini per RadioEco