Ohio Kid – Jordan Ireland with Purple Orchestra | Demography #158

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Questo autunno somiglia più all’inverno, e visto che si gela, che ne dite di bervi qualcosa di caldo, indossare un paio di cuffie e ascoltare un po’ di buona musica? Partiamo subito con il sogwriter bolognese Ohio Kid, per poi andare fino in Australia con Jordan Ireland.

Ohio Kid nasce in un’estate di circa sei anni fa, in una Bologna satura di caldo e di dinamiche punk, di cui lo stesso artista faceva parte. L’esordio come Ohio Kid (nome che arriva da una maglietta appena stirata stesa sul letto che recitava Ohio Kids Summer ’87) risale a quattro anni fa, con il disco The day when we discovered the light, sempre di stampo folk, e che ricorda moltissimo il Bon Iver pre 22, A Million. Il 21 novembre invece vedrà la luce il nuovo lavoro firmato Ohio Kid, Everyone was sleeping as if the Universe were a mistake, e si troverà in streaming e in digital download sulle principali piattaforme di fruizione musicale. Molto più cupo nelle sonorità del precedente, la chitarra è molto più malinconica e intima. Lo stesso Ohio Kid lo introduce così: E’ un disco durissimo nei testi. Parla di un amore finito e del senso di smarrimento che ne viene dopo. Parla di rigettare i ricordi perché troppo dolorosi e allo stesso tempo abbracciarli perché hanno composto anni della tua vita. Parla di come le persone attorno a me vivano costantemente segnate da un’infelicità latente”.

Per darvi un assaggio di quello che sarà il nuovo album di Ohio Kid, vi faremo ascoltare il primo singolo, Your Drugs. La voce, la chitarra, l’atmosfera mi hanno fatto tornare in mente il Syd Barrett in declino di Jugband Blues. Canzoni differenti, certo, ma entrambe dominate da un’atmosfera onirica, un sogno agitato che contrasta con la calma delle voci, e nel caso di Ohio Kid, anche con la musica.

Che dire? Ohio Kid sta per tornare con il suo Everyone was sleeping as if the Universe were a mistake, un album che vale davvero la pena di essere ascoltato e ascoltato e ascoltato.

Jordan Ireland With The Purple Orchestra è il nome del nuovo gruppo del musicista Jordan Ireland e il titolo dell’album che uscirà il prossimo 20 gennaio 2017 per la Spunk Records. Jordan Ireland prima di questo progetto, era cantante e chitarrista dei Middle East, band che si è sciolta nel 2011, anno in cui fu pubblicato il primo e ultimo disco

L’album Jordan Ireland With The Purple Orchestra si presenta come il risultato di due anni trascorsi a registrare e lavorare con il produttore e artista Greg Walker, a.k.a. Machine Translations, in uno studio alle porte di Melbourne. Il processo ha visto Ireland costruire strati su strati di dettagli intricati, ogni pezzo è fondato sulla sua abilità di songwriter. Il risultato è nove incantevoli, canzoni armoniose e oniriche. Ogni traccia ha un diverso intreccio composto da strumenti a corda, ai quali si combinano echi africani, i respiri profondi dell’organo pedale, pianoforte e flauto in sordina, e voci femminili lontane costantemente alla deriva dentro e fuori. Un mix di strumenti che poco spazio danno alla voce di Jordan, ma che avvolgono dolcemente l’ascoltatore, abbracciato da melodie che riescono ad essere sia fredde, immobili, che calde e penetranti. È esattamente quello che succede con il singolo East Coaster, in cui la voce di Jordan è un sussurro sotto gli archi e le altre voci che intersecano nel brano. 

Una psichedelia che è stata paragonata a quella dei primi Pink Floyd, osservazione che ha sicuramente alzato le aspettative riguardo l’omonimo album di Jordan Ireland With The Purple Orchestra, e che ci rende solo più curiosi di ascoltare in toto l’opera dell’artista australiano.