Misericordia: Idanna Pucci e Terence Ward al PBF16

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misericordia: Idanna Pucci e Terence Ward a Pisa Book Festival

misericordia: Idanna Pucci e Terence Ward a Pisa Book Festival

Misericordia: Terence Ward e Idanna Pucci al Pisa Book Festival

L’11 Novembre il Palazzo dei Congressi di Pisa, in occasione del Pisa Book Festival, ha ospitato diversi autori, tra cui, in tarda serata, Terence Ward e Idanna Pucci.

 Marito e moglie, lui nato a Boulder, Colorado, e cresciuto in Iran e in Arabia Saudita, lei cresciuta a Firenze e laureata in lettere comparate alla Columbia University di New York, hanno presentato i loro libri, rispettivamente Il guardiano della misericordia e La signora di Sing Sing.

È curiosa la storia di questi due autori di estremo talento: i due hanno compiuto un percorso insieme nella composizione dei libri, che è cominciato dalla ricostruzione della storia della pena di morte da parte di Idanna, ed è poi proseguito, e ha trovato il suo più completo significato, nel libro di Terence, che tratta il tema della misericordia, espressa attraverso Caravaggio.
Entrambi gli autori realizzano, con la loro opera, dei viaggi nel tempo e nello spazio, trasportando il lettore con loro e coinvolgendolo nelle varie vicende.

 Idanna è andata a ricercare in Louisiana le radici della sua bisnonna, Cora di Brazzà: tutto è cominciato con una frase del bisnonno, rinvenuta dall’autrice in un diario (che costituiva un omaggio per la moglie, appunto, la bisnonna, di New Orleans) che menzionava un caso, accaduto a New York, di una giovane lucana semianalfabeta, di vent’anni, la prima donna condannata alla sedia elettrica, per aver commesso un delitto d’onore. Si trattava di Maria Barbella, proveniente dal paese di Ferrandina, in Basilicata, ragazza umile, povera, cucitrice, grazie all’insegnamento del padre sarto, senza alcuna conoscenza dell’inglese. Maria, partita per l’America nel 1892, dopo aver commesso il delitto, si ritrova a dover affrontare la giustizia americana, i cui componenti erano uomini, privata di qualsiasi forma di pietà, misericordia o comprensione. Il processo dura tre giorni. Verrà condannata alla sedia elettrica.

La sedia elettrica era appena stata inventata, fu collaudata da Thomas Edison, e costituiva il fulcro del conflitto tra Edison e il suo rivale Westinghouse per il monopolio dell’elettricità in America. Questo terribile strumento entrò nel penitenziario di Sing Sing, costituito da soli uomini, di conseguenza Maria fu la prima donna a fare il suo ingresso in quel carcere. La sedia elettrica non poteva funzionare con la corrente di Edison, in quanto era più debole rispetto a quella di Westinghouse, pertanto il primo insistette affinché Maria venisse giustiziata, in modo che il popolo americano, stupito più dalla forza della sedia elettrica che dalla giovane età della vittima o dalla giustizia o meno della condanna, avrebbe optato per l’elettricità di Edison.

La figura di Cora, bisnonna dell’autrice, ricopre un ruolo di primaria importanza nella storia. Infatti, dopo aver letto la notizia sul giornale, prese il piroscafo da Marsiglia e arrivò a New York per conoscere la ragazza, per portare giustizia e per cambiare la sentenza di morte alla giovane. Cora, dotata di una intelligenza sorprendente e di una forte personalità, fu una delle prime attiviste per i diritti umani e intraprese a 33 anni la prima campagna contro la pena di morte, fondò delle cooperative che ebbero un grande successo, realizzò lei i disegni e il marketing; con lei lavoravano anche delle contadine che alla fine dividevano gli introiti.

È una storia di giustizia, di donne, di amore, di misericordia. Un viaggio tra diverse epoche, tra diverse culture, un incontro tra due donne diverse dal punto di vista culturale, sociale, territoriale, linguistico, ma che si ritrovano a lottare insieme per un diritto comune: la misericordia.

 Terence Ward continua in un certo senso questo cammino, dedicando il suo libro alla descrizione dell’incontro con il Caravaggio, scaturito dall’amore trasmesso da Angelo, il custode, per l’arte e per tutto ciò che essa può regalare. Attraverso lo sguardo del custode, reale protagonista del libro, ha luogo il viaggio di Terence Ward nelle Sette opere di misericordia. La narrazione procede con il succedersi di gesti semplici, come l’offrire il cibo a chi ha fame, l’acqua a chi ha sete, dei vestiti a chi ne ha bisogno, delle cure a chi è infermo, l’attenzione e la comprensione per chi si trova in prigione e la sepoltura a chi muore.

Come un pendolo, il racconto passa dal presente al passato, oscillando tra la fine del Cinquecento e la Napoli del 2000, giocando con la curiosità del lettore, e consentendogli di seguire questi cambiamenti di epoca con grande elasticità e semplicità. La figura di Angelo incarna i soggetti rappresentati dal Caravaggio, in quanto è un personaggio di umili origini, impiegato prima nella sanità, e in seguito impegnato nelle fogne di Napoli. Egli, attraverso lo studio personale e la passione per questa materia, ha saputo costruirsi una propria cultura, rappresenta l’innalzamento dell’intelletto umano alla più sublime delle discipline, mediante l’amore per la conoscenza, la curiosità, la forza di volontà nel voler comprendere e conoscere un mondo che, a causa della mancanza di possibilità o di strumenti adeguati, sembrava irraggiungibile.

Due menti, due viaggi, due storie, due mondi diversi e lontani, accomunati dalla ricerca di un elemento comune: la misericordia.

I due autori hanno realizzato un percorso in crescendo della misericordia, in quanto, a partire dalla ricostruzione della storia della pena di morte di Idanna, il processo ha avuto la sua completa evoluzione, fino a trascendere la dimensione materiale, concreta, reale con Terence, per tradursi in qualcosa di più alto, di più nobile, di più puro e sincero, di più vero, la rappresentazione di tale concetto mediante l’ottica artistica.

Due libri che comportano una riflessione profonda e che guidano in una crescita personale definitiva.

Eleonora Cocciu per Radioeco