Pisa ritorna a parlare di cultura tramite la quattordicesima edizione del Pisa Book festival.
Oggi, venerdì 11 novembre, il sindaco Marco Filippeschi taglia il nastro accompagnato da una scolaresca piena di energia all’ingresso del Palazzo dei Congressi. Appena tagliato il nastro, l’appuntamento si sposta per il discorso di inaugurazione all’interno della sala Pacinotti del palazzo.
Il primo intervento è prorio di Filippeschi che da subito rigrazia gli organizzatori e tutto lo staff composto da giovani volontari e non che si stanno impegnando per la riuscita dell’evento. Un particolare ringraziamento è per la Fondazione Pisa che da anni si impegna per la riuscita dell’evento.
Il discorso di Filippeschi si divide poi in tre punti: in primis compone un elogio al Pisa Book Festival che da quattordici anni permette non solo di parlare di libri e di editoria, ma diventa un appuntamento culturale, un’espressione di libertà della cultura dovuta dalla presenza di centinaia di piccoli editori che proseguono il loro lavoro nonostante la presenza dei mostri sacri dell’editoria nazionale.
Il sindaco prosegue la sua analisi parlando di cultura, mezzo utile per combattere populismi, razzismi e timori dovuti dalla situazione socioeconomica attuale. La cultura viene sorretta proprio da quei piccoli editori che permettono di far pubblicare a tanti autori il proprio pensiero o la propria storia. Naturalmente vengono ringraziate quella decina di piccole case editrici presenti nel territorio pisano.
Chiude il suo intervento ringraziando gli ospiti internazionali presenti alla manifestazione, tra cui l’ambasciatore Irlandese a Roma Bobby McDonagh affermando che la presenza di questi personaggi favorisce il dialogo, la comunicazione tra Paesi dell’Unione Europea, fratelli uniti dalle vicende economiche, sociali e culturali. La vastità di argomenti trattati permette di trasformare il Pisa Book Festival in un evento di uno straordinario valore culturale.
Segue l’intervento dell’ambasciatore irlandese a Roma Bobby McDonagh, che con un fluente italiano ringrazia lo staff organizzativo e tutte le associazioni legate a questa manifestazione e non perde occasione di celebrare i rapporti tra Italia e Irlanda, Paesi legati non solo dalla grande cultura letteraria, ma anche da forti principi democratici che negli anni più scuri del XX secolo si sono avvicinati, uniti, toccati ed espressi poi nelle guerre di indipendenza, nelle guerre mondiali e nella nascita dell’Unione Europea. McDonagh parla dell’importanza dell’Italia e dell’Irlanda nel processo culturale non solo euroepo, ma mondiale.
Riconosce l’importanza dei valori democratici e culturali del nostro Paese nel processo di indipendenza irlandese.
L’evento si conclude con le parole di Catherine Dunne, scrittrice di grande portata irlandese, che esprime il suo rapporto con la letteratura e la difficoltà per una donna irlandese nei difficili anni ’60/’70/’80 e della sua ammirazione per quelle donne emancipate che con coraggio e forza sono riuscite a pubblicare le proprie opere.
L’evento ha visto partecipi anche il presidente della Fondazione Pisa Claudio Pugelli, il presidente della Fondazione Palazzo Blu Cosimo Bracci Torsi e la direttrice del del Pisa Book Festival Lucia Della Porta.
Giammario Spada per RadioEco.