Coeur de pirate – Roger Goula | Demography #157

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Risolleviamoci dallo shock americano con un po’ di musica: è ora di Demography! Oggi si va dal pop a composizioni esclusivamente strumentali, vi faremo sentire la cantautrice canadese Coeur de pirate, e il compositore britannico Roger Goula.

Classe 1989, la cantautrice e pianista canadese Beatrice Martin, in arte Coeur De Pirate, è al suo terzo lavoro discografico, Roses. L’artista debutta nel 2008 con l’album omonimo che la rende interessante agli occhi del pubblico canadese. Il successo si riconferma e raddoppia con il secondo album, Blondie, del 2011. Coeur de pirate ha sempre cantato in francese, e con Roses, pubblicato ad agosto da Cherrytree Records, la giovane cantautrice si cimenta per la prima volta con la lingua inglese, avvalendosi anche di importanti collaborazioni, tra cui Bjorn Yttling (membro di Peter Bjorn and John), Rob Elilis (collaboratore di Miss Polly Jean Harvey), ed Ash Workman (Metronomy). Carry On è il singolo del nuovo album di Coeur de Pirate che vi faremo ascoltare oggi, uno tra i primi brani scritti direttamente in inglese. Carry On è altamente personale ed autobiografico, parla della transizione da una vita squilibrata a una stabile, e del coraggio di dedicare abbastanza amore a se stessi per lasciare andare qualcuno. Coeur de pirate è una cantautrice che ha tutte le carte per passare nelle nostre radio. Carry On è un brano che musicalmente non potrà essere considerato molto originale, ma è comunque ben costruito. La voce di Coeur de pirate ricorda molto tantissime cantanti internazionali, e forse a distinguerla da queste era la scelta di cantare in francese, ma in fin dei conti è comprensibile che Coeur voglia arrivare a un pubblico molto più ampio di quello che ha già. Un’artista che bisogna tenere d’occhio, perché la voce di Coeur è quasi pari alla sua bellezza (eh si, è anche una bella figliola).

Roger Goula è un compositore polistrumentista londinese. Venendo da un background di musica classica contemporanea, il lavoro di Goula si è evoluto in un mix sperimentale della musica orchestrale con l’elettronica. Le sue composizioni tendono di colmare il divario tra la musica classica e quella elettronica, in un modo che è allo stesso tempo intimo, riflessivo e che riesce a trasportare l’ascoltatore in un mondo parallelo. Ispirato dalla musica rinascimentale e barocca (Bach, Vivaldi), nonché dal minimalismo (Reich, Glass), guardando la musica elettronica (Aphex Twin), le composizioni di Goula eseguono la complessità attraverso la ripetizione di minima elementi. Goula scrive anche musica per film e tv, danza, teatro e installazioni. Ha infatti lavorato per un certo numero di film pluripremiati e la serie TV The Frankenstein Chronicles. Al momento sta collaborando all’ultimo film di Charlie Bellville con Tom Hardy come attore protagonista.

Roger Goula ha basato il suo album sul fenomeno psicologico vissuto dagli astronauti durante la visualizzazione della Terra dall’orbita, in transito tra la Terra e la Luna, o dalla superficie lunare, permettendo loro di vedere l’intero pianeta circondato dal vuoto nero infinito dello spazio. L’artista è stato ispirato interpretando l’esperienza di guardare la Terra come è nello spazio, una piccola, palla, simbolo della fragilità della vita, ‘appesa nel vuoto, qualcosa che trasforma poi la prospettiva di un astronauta nei confronti del mondo, della società, e dell’esistenza dell’umanità. Molti astronauti segnalano, dopo aver viaggiato nello spazio, una profonda della connessione con la Terra, un rinnovato senso di responsabilità, e un forte desiderio di proteggere il pianeta. Goula deciso di re-immaginare questo cambiamento, trasformandolo in musica. A tutto questo si ispira infatti il suo album di debutto Overview Effect, uscito il 4 novembre per Cognitive Shift – One Little IndianIl primo singolo Pale Blue Dot è in un primo momento cupo; imbevuto di momenti di forte emotività e poi tutto ad un tratto incredibilmente vibrante, grazie al suono di un violino frenetico.

Classificata come post-classical electronica, la musica di Goula ha un impatto sconcertante sull’ascoltatore che riesce ad immaginare la distanza dal suo pianeta e sente farsi improvvisamente necessario un istinto quasi di maternità e dolcezza nei suoi confronti.