Clinton vs Trump. Le elezioni presidenziali americane e il futuro delle relazioni transatlantiche Incontro con Anthony Diaz assistente dell’ ambasciatore J. R. Philips
Martedì 25 ottobre presso il Polo Didattico Piagge si è svolto l’incontro “Clinton vs Trump Le elezioni presidenziali americane e il futuro delle relazioni transatlantiche”, presieduto da Anthony Diaz, assistente dell’ambasciatore americano a Roma J. R. Philips.
L’incontro, svolto in lingua italiana con aiuto di slide, è stato organizzato dal Corso di Storia delle Relazioni transatlantiche del Dipartimento di Scienze Politiche ed ha avuto un discreto numero di partecipanti.
Le elezioni presidenziali per la scelta del 45° presidente degli Stati Uniti, successore di Barack Obama, sono ormai prossime ed è stata utile la spiegazione di Diaz in merito alla complessa macchina elettorale americana.
Diaz ci ha dunque parlato delle elezioni primarie dei due partiti principali (democratico e repubblicano), dei caucuses (piccole assemblee locali che hanno eletto delegati scelti in seguito in un’assemblea di contea), dei delegati dei singoli Stati che hanno partecipato alle convention estive dalle quali sono venuti fuori i nomi dei due candidati sfidanti a novembre: un vero e proprio rompicapo.
Tema centrale dell’ incontro è stata l’individuazione del profilo e del programma politico dei due concorrenti alla Casa Bianca: Donald Trump per il partito dei Repubblicani (con vicepresidente Mike Pence) e Hilary Clinton, moglie di Bill Clinton, per il partito dei Democratici (con vicepresidente Tim Kaine).
Dal punto di vista economico Donald Trump presegue idee protezionistiche, intende spingere verso una crescita del PIL promettendo un aumento salariale ed agevolazioni fiscali e riduzioni per la classe media. Egli mantiene tale linea anche sul piano dell’ immigrazione con atteggiamenti particolarmente intransigenti nei confronti delle minoranze. Egli inoltre ritiene un’invenzione le problematiche inerenti il riscardamento globale preferendo spostare la sua attenzione verso le fonti fossili e quindi al petrolio. Sono stati frequenti inoltre i suoi attacchi verso la politica estera di Obama, soprattutto per quel che riguarda la guerra in Medio Oriente. L’ obiettivo di Trump è quello di sconfiggere l’Isis una volta per tutte.
La politica di Hillary Clinton, invece si è dimostrata rivolta principalmente alla classe media, all’ equità sociale e ai diritti umani, in particolare quelli di donne e bambini, dei quali si è occupata in passato durante la sua carriera prima di avvocato e poi di politico. Nel suo programma effettua molta attenzione agli investimenti in infrastrutture, energia pulita, ricerca scientifica. La candidata democratica inoltre si impegna a mettere in atto una riforma complessiva sull’ immigrazione volta a proteggere i diritti degli immigrati, risorsa che considera utile per la crescita economica. Su questo punto, perciò, si trova in totale contrasto con il rivale repubblicano.
Anthony Diaz ci ha illustrato inoltre, con l’aiuto di slide, il complesso funzionamento del collegio elettorale degli stati uniti d’america.
Il Collegio elettorale degli Stati Uniti d’America (United States Electoral College), egli ci ha spiegato, è il corpo costituzionale che elegge il Presidente e il Vicepresidente degli Stati Uniti d’America. Secondo la procedura attuale, ogni quattro anni, gli elettori di ciascuno Stato della federazione eleggono 538 grandi elettori: numero che deve essere pari al numero complessivo di membri del Congresso degli Stati Uniti che quello stesso Stato elegge. L’elezione dei delegati avviene il martedì successivo al primo lunedì di novembre nel cosiddetto Election Day. Ogni Stato è libero di determinare i criteri del sistema elettorale con cui eleggere i propri grandi elettori. I delegati votano a scrutinio segreto e senza vincolo di mandato parlamentare. Le preferenze degli elettori saranno confermate dal Congresso agli inizi di gennaio.
L’assistente dell’Ambasciatore americano a Roma ci ha poi fatto comprendere, ricorrendo all’ uso di slide, che non tutte le primarie e i caucuses hanno la stessa importanza. I delegati inviati alle convetion ai singoli stati dell’ Unione sono infatti in proporzione alla popolazione di ogni singolo stato, questo è il motivo per cui alcuni Stati hanno un peso maggiore sul risultato delle finale delle elezioni.
Anthony Diaz ci ha infine detto che la maggior parte dei bookmakers scommettono sulla vittoria di Hillary Clinton ma che tuttavia Donald Trump è comunque un candidato da temere. Si prospetta una dura battaglia!
Di seguito l’ intervista ad Anthony Diaz a cura di Alessio Boi :
Isabel Viele per RadioEco