Ieri sera siamo stati alla prima del nuovo film di Roan Johnson “Piuma”, a fine proiezione abbiamo intervistato il regista cresciuto a Pisa che già ci aveva fatto innamorare con il suo “Fino a qui tutto bene” uscito nel 2014. La commedia ha un difficile compito: quello di provare ad esorcizzare, con leggerezza, la paura di mettere al mondo un figlio.
“Che fai stasera?” “boh” “andiamo al cinema?” “vai..”. Quattro battute, quattro messaggi, un botta e risposta leggero come una Piuma: un prologo perfetto.
Multisala Isola Verde (Pisa), tanta gente, tanti volti conosciuti e non, anche il sindaco, anche un ex assessore, anche un amico; anche il regista Roan Johnson a presentare il suo decimo film. La Sala 1 è il contorno di un regista che da solo conduce l’anteprima, presentando Marco Teti (casting), Ottavia Madeddu (sceneggiatura) e svelando uno dei suoi intenti: “esportare una grande virtù dei pisani: riuscire a prendersi per il culo se stessi prima degli altri”; una conclusione che prende completamente forma in Franco Pardini (Sergio Pierattini) il padre toscano del protagonista Ferro. Il trailer, il titolo e la trama di due ragazzini adolescenti di fronte a un impegno più grande di loro; forse sarà lecito pensare che “non vale il prezzo del biglietto”, ma basta mettersi seduti e aspettare solo la metà del film per capire che probabilmente ci troviamo davanti a un capolavoro moderno, almeno toscano. Non è una supposizione fatta su criteri dettati da protocollo, ma da qualcosa di più umano, come gli applausi spontanei a scena aperta che con l’amaro in bocca ti fanno ridere della tragedia. Se uno degli intenti di Roan Johnson è l’esportare l’autoironia pisana, beh, in questo caso ci è riuscito di nuovo. Uscite di casa da questa sera e godetevi un bel film, qualsiasi età abbiate: PIUMA.
Di seguito una breve intervista a Roan Johnson
Luqa Micheletti per RadioEco