Il concerto di Jacob Collier al teatro Verdi ha chiuso la penultima dell’Internet Festival. Noi di Radioeco eravamo lì a goderci lo spettacolo audio-visivo e a intervistare l’artista londinese.
Per noi di Radioeco la terza giornata dell’Internet Festival 2016 si è conclusa alla grande con il concerto al Teatro Verdi del londinese Jacob Collier. Lo scorso 1° Luglio è uscito il suo primo album “In My Room”, che ora il polistrumentista sta portando in tour completamente da solo, spostandosi dalla solitudine di quella stanza della copertina del disco in cui ha registrato i pezzi alla compagnia del pubblico dei concerti. Grazie alla collaborazione con il MIT (Massachusetts Institute of Technology) di Boston però è riuscito a conservare la solitudine sul palco. Se pensavate che per suonare una decina di strumenti ci fosse bisogno necessariamente di una band, evidentemente non siete stati ieri al live di Collier. Probabilmente sono pochi gli strumenti esistenti al mondo che Jacob Collier non è in grado di suonare. Ma la straordinarietà non è solo aver imparato in appena 21 anni a destreggiare molteplici strumenti, dalla chitarra al basso, dal pianoforte alle tastiere fino alle percussioni: il vero punto forte di Collier è suonare una decina di strumenti contemporaneamente. Se fossimo stati al Teatro Verdi ad occhi chiusi avremmo senza dubbio giurato che sul palco ci fosse un cantante con una band di tre o quattro elementi; invece le nostre palpebre erano spalancate e le nostre pupille fisse sul palco, che ospitava solo Collier che correva da uno strumento all’altro, campionando a volte, utilizzando una mano su una chitarra e una sul pianoforte altre. Alle sue spalle uno schermo proiettava, in stile cartone animato, ogni suo minimo movimento. Gli spettatori del teatro Verdi erano impalati, completamente presi da quello spattacolo di musica, colori e movimento e Jacob Collier è riuscito a lasciare a bocca aperta chiunque.
Noi di Radioeco abbiamo avuto l’onore, non solo di goderci il concerto, ma anche di intervistare Jacob Collier. Qui sotto potete trovare l’audio dell’intervista.
Qui il report fotografico completo.