Gianni Clerici all’IF2016: “Federer è anche un business”

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All’Internet Festival 2016 si parla anche di tennis con il giornalista Gianni Clerici che, intervenuto al Teatro Verdi, si è intrattenuto con noi discutendo di tennis italiano e dei campioni che stanno caratterizzando questa era tennistica.

Si parla anche di tennis all’Internet Festival con la presenza del giornalista ed ex-telecronista Gianni Clerici. Lo “Scriba” (questo il soprannome storico di Gianni Clerici) è intervenuto con il panel “Dritti, rovesci e battute: storie di tennis” svoltosi al teatro Verdi.

Gianni Clerici è uno dei massimi esperti mondiali di tennis. Per le sue moltissime pubblicazioni e per i suoi articoli di stampo tennistico è stato inserito nel 2006 nella “Hall of Fame” del tennis. Ha collaborato con La Gazzetta dello Sport, L’Espresso e La Repubblica. Insieme a Rino Tommasi ha formato una delle coppie più famose della telecronaca sportiva italiana.

Gianni Clerici, come mai il tennis italiano non è ancora riuscito a produrre il campione da 5-6 Slam o da top 3?

Io credo che ormai sia un fenomeno quasi individuale. Nell’est sono le famiglie che spingono le giocatrici ed in forma minore i giocatori. C’è una grande scuola in Francia perché è organizzata con i politechnics. Se li avessimo noi avremmo degli amministratori più capaci. Ed adesso pure gli americani hanno qualcosa di simile. Quindi credo che le federazioni in Italia siano di qualità modesta. Quindi ci si deve affidare alle famiglie o a qualche tradizione personale. In quel caso può darsi che ne esca qualcuno.

Quindi affidarsi meno alle Federazioni e più alle famiglie e a sé stessi?

Suppongo di si, visto anche il panorama mondiale. Chissà fino a che punto c’entra la Federazione. Secondo me sono organismi abbastanza inutili che credono nella loro utilità senza raggiungere i livelli per esempio dei francesi. Tutta questione di civiltà dei diversi Stati.

Federer 17 Slam, Nadal 14 Slam e Djokovic 12 Slam negli ultimi 15 anni di tennis. Mancanza di competitività dei rivali oppure inevitabile dominio di tre fenomeni superiori a tutti?

Prima del 1968 c’era gente che avrebbe vinto molti più Slam di Federer, Djokovic e Nadal.

Si riferisce, in particolare, a Rod Laver?

Tipo Rod Laver, tipo Jack Kramer o Pancho Gonzales. Giocatori dei quali ci si è dimenticato il nome. Prima dell’avvento del professionismo nel 1968 qualsiasi grande giocatore che avesse vinto, per esempio due Wimbledon, smetteva di giocare per gli Slam e raccattava “quattro dollari” per esibirsi. 

Parlando di Rod Laver viene in mente anche Roger Federer che rimarrà fuori fino a gennaio. Secondo Gianni Clerici cosa ha rappresentato per il tennis Roger Federer?

Secondo me ha rappresentato quello che prima di lui avevano rappresentato alcuni di quelli che poi sono diventati professionisti. Loro hanno avuto una carriera di quattro o cinque anni mentre quella di Federer dura da diciotto o venti. Federer è un superdotato e ci sarà un tentativo economico di farlo continuare perché è anche un grande business. Ha pure istituito una società chiamata “Team 8” assieme al suo manager Tony Godsick. Quindi chissà fino a quando andrà avanti e perché andrà avanti.

Giacomo Corsetti

@giacomocorsetti