Una manciata di decenni fa furono i fiori ad essere gli indiscussi protagonisti di vere e proprie rivoluzioni pacifiste e il loro messaggio fu così forte da entrare prepotentemente nelle menti delle generazioni future. “Mettete i fiori nei vostri cannoni” è ormai uno dei messaggi chiave che ha dilagato a macchia d’olio, fiera bandiera del potere della semplicità. Adesso invece si combatte brandendo hashtag per liberarci da ogni forma di discriminazione legata all’orientamento sessuale. Al posto dei garofani mettete un cancelletto nella vostra mentalità.
La giornata mondiale dell’omofobia nasce nel 2005, dallo scrittore e attivista Louis-Georges Tin. In questo video spiega come e perché ha deciso di passare dalla teoria alla pratica lavorando instancabilmente per realizzare il suo sogno.
Ma in Toscana le 24 ore si sono moltiplicate esponenzialmente e dal 9 al 17 maggio, Siena e la sua provincia, si sono mobilitate dando il via alla “3 settimana contro Omofobia, Bifobia e Transfobia” organizzata dal Movimento Pansessuale Comitato Territoriale Arcigay Siena, iniziativa caratterizzata per l’appunto dall’hashtag #liberidallomofobia attraverso il quale è stato possibile partecipare e caratterizzare i vari eventi, di cui la settimana era ricchissima. Il via a queste danze colorate è stato dato dalla III Edizione del Festival della Letteratura LGBTQ “Verba volant, scripta…Queer”, e conclusasi il 17 maggio sulle note sincopate di percussioni di strada.
La famiglia di RadioEco ha accolto entusiasta l’idea di partecipare all’iniziativa e ha dato il suo appoggio a colpi di selfie.
Ma non è stata l’unica associazione a supportare il progetto.
«Bilancio ampiamente positivo. Questa occasione ha visto mobilitare le istituzioni, le Università, le associazioni di volontariato e quelle di categoria, insieme a tutta la cittadinanza di Siena, tutte unite sotto il messaggio #liberidallomofobia».
Queste sono state le dichiarazioni del Presidente del Movimento Pansessuale, Giovanni Bacaro. Il riscontro positivo non è circoscritto soltanto alla realtà senese, su tutto il territorio nazionale e internazionale ci sono stati eventi, iniziative e cinguettii:
«Giornata mondiale contro omofobia. C’è ancora molto da fare, anche in Italia. #StopOmofobia».
È stato il tweet del premier Matteo Renzi.
E che ci sia ancora molto da fare è indubbio, ed estirpare l’erba cattiva del pregiudizio e della mentalità obsoleta di razzismo non è così semplice.
«Un’importante considerazione riguarda la necessità, ancora oggi, di informare e di raccontare la vita di uomini e donne omosessuali, della normalità delle loro relazioni. Ogni anno, in occasione di questi momenti di sensibilizzazione, ci accorgiamo di quanto sia ancora diffuso il pregiudizio e lo stereotipo e capiamo quanto sia ancora indispensabile la nostra azione di informazione. L’omofobia purtroppo esiste e anche quest’anno ha costretto 4 giovani omosessuali al suicidio e 75 sono le denuncie per atti di bullismo omofobico (fonte: report annuale sui casi di omofobia in Italia, anno 2014). E questa è solo la punta dell’iceberg, considerando che molti casi non vengono denunciati».
Considerazioni dal sapore caustico ma quanto mai realistiche del presidente Giovanni Bacaro, che ci invita inoltre a sfruttare la rete e far fronte comunque giorno dopo giorno, attimo dopo attimo, senza limitarsi a far sentire la nostra voce una volta all’anno.
E noi di RadioEco, diciamo Sì.