Open day 2014: la ricerca scende in piazza.
Torna a Pisa l’evento che ogni anno celebra i successi dell’ Università di Pisa conseguiti nel corso di anni di studio e ricerca, impegno e duro lavoro. Partendo da Piazza dei Cavalieri si struttura il percorso di stand dei ricercatori che conduce fino al Polo Carmignani, sede delle importanti conferenze che riempiono il programma di questa edizione.
Il 3D Printing of biometric material, è una delle tante innovazioni che potrete sperimentare. Si tratta di una stampante tridimensionale in grado di riprodurre organi e tessuti, ideata dal Dott. Giovanni Vozzi e il suo team (pensate al progresso che ne deriverà in campo medico!). Ancora, il pannello JOS (Just One System), che permette di alimentare ogni sorta di dispositivo elettrico attraverso lo sfruttamento di elettricità a bassissima tensione, senza dover ricorrere a ulteriori cavi, realizzato in collaborazione con FABLAB Pisa.
Filo rosso di questa edizione è l’etica, in tutte le sue declinazioni possibili nell’era dell’informazione digitale. Sede delle conferenze in cui si susseguono tutti gli ospiti di questo evento è l’Aula Magna del Polo Carmignani.
([su_permalink id=”https://www.facebook.com/events/1420394384882090/?ref=ts&fref=ts” target=”blank”]CLICCANDO QUI [/su_permalink] trovate l’evento e il programma completo).
Ad aprire la serie di incontri è stato Marco Pratellesi, direttore della divisione digitale del gruppo L’Espresso e autore del “manuale del giornalista moderno”, New Journalism: teorie e tecniche del giornalismo multimediale.
Si è parlato di: “Etica 2.0. La comunicazione nell’era di internet”. In che modo l’etica è condizionata dallo sviluppo tecnologico? Come cambia il mestiere del giornalismo di fronte ai nuovi strumenti di comunicazione? Pratellesi ci ha riportato dei casi emblematici del corso della storia che hanno spostato la sensibilità etica del giornalismo e hanno messo in discussione il codice deontologico tradizionale, primo su tutti il noto scandalo sexgate Clinton-Lewinski che ha investito la stampa statunitense costretta a inseguire e rilanciare la notizia scoppiata su internet.

Una slide che esemplifica il cambiamento tra vecchio e nuovo giornalismo: – Mi trovi i corrispondenti! – Sono TUTTI corrispondenti!
Con l’avvento dei social media (Facebook, Twitter, Instagram ecc.) si è passati da una società basata sul rapporto alto-basso, ovvero dal giornalista che dava informazioni ai lettori, ad una società della conversazione. Dice Pratellesi: “Un tempo il giornalista finiva il suo lavoro con un punto: mandava in stampa il suo articolo e fino al giorno dopo non aveva più nulla su cui intervenire. L’articolo redatto in forma digitale ha una vita dopo il punto”. In tempo reale, si può infatti commentare, discutere, a volte anche contestare la notizia che viene fornita, avendo la libertà di partecipare al dibattito.
Pratellesi ha poi colto l’occasione per ricordare le regole base per un buon uso dei social media: non dire cose stupide o che non diresti in pubblico; dire sempre la verità e ricontrollare le fonti.
Il giornalismo nell’era del web 2.0. è stato l’argomento della nostra intervista che potete ascoltare qui.
Dalle 19, al via la diretta made by Radioeco per l’aperitivo offerto a conclusione di questa prima giornata. Ai nostri microfoni è intervenuto anche il Rettore dell’Università di Pisa, Massimo Augello.
Gli Open Day della Ricerca non finiscono qui! Continuate a seguire il nostro sito e social: vi terremo aggiornati sull’ incontro che si terrà oggi pomeriggio (ore 16) con il fondatore di Wikileaks, Julian Assange, i giuristi Stefano Rodotà e Michele Ainis e il filosofo Remo Bodei. L’apertura dei lavori è affidata al Rettore Augello e al direttore de L’Espresso Bruno Manfellotto. Coordina la giornalista Stefania Maurizi.