Non ci sono dubbi che, almeno in America, la musica del momento si chiama ratchet. Con questo termine si definisce la varietà di hip-hop nata nella Bay Area californiana e pensata in primo luogo per soddisfare i bisogni del party: si balla, ci si diverte. Il successo è arrivato grazie all’impegno di figure come DJ Mustard e gli artisti a lui strettamente legati, YG in primis, o come quelle che affollano il collettivo che passa sotto il nome di Heartbreak Gang (abbreviato in HBK), di cui fanno parte Iamsu! e Sage the Gemini, per esempio.
L’ascesa del ratchet è stata continua e progressiva; tra lo scorso anno e il presente il genere si è definitivamente infiltrato nelle classifiche e nelle radio americane, tanto da prendere il posto d’onore nella scena hip-hop fino ad allora occupato da Atlanta. Insomma, DJ Mustard scalza Mike WiLL Made It. Per rendersi conto del fenomeno, basti informare che superstar come Rihanna, Kanye West, Usher, Jennifer Lopez, Rick Ross e Justin Bieber si sono tutte rivolte al produttore californiano, che proprio l’anno scorso è stato messo sotto contratto dalla Roc Nation di Jay Z, nella speranza di condividere un poco della sua magia. Di recente la rivista Billborad, che più mainstream non si può, ha addirittura proclamato il ratchet the sound of 2014.
Mustard, le cui produzioni sono annunciate dall’ormai famoso Mustard on the beat, ho!, è emerso come la figura cardine della scena nel 2012, quando uscì Rack City di Tyga. Dopodiché nessuno l’ha più fermato e al primo successo ne sono seguiti numerosi altri, come I’m Different di 2 Chainz o Paranoid di Ty Dolla $ign. Nel frattempo il mixtape che porta il suo nome, Ketchup, uscito sempre l’anno scorso, riscuoteva grande attenzione da parte dei colleghi e della critica.
Non c’è tuttavia solo Mustard. Anzi, i ragazzi della HBK sono pronti ad accusarlo di aver preso da loro, senza mai fare ammenda, il suono che l’ha reso famoso. Uno di questi è Sage the Gemini, che l’anno scorso è riuscito nell’impresa di centrare due hit consecutive con Gas Pedal e Red Nose.
Comunque stiano le cose, il suono in questione, pensato per riuscire gradito al pubblico maschile come a quello femminile, è molto riconoscibile: minimale, con una linea di basso semplice ma efficace, fredde e incalzanti percussioni riempite di handclaps, synth inquietanti e insistenti, ritornelli da cantare. Marchio di fabbrica di Mustard è poi l’hey-hey-hey che si sente in sottofondo, ripreso ormai a piene mani dai suoi emuli.
Per quanto riguarda il nome stesso del genere, ratchet, questo non vanta origini locali, ma viene dal tipo di hip-hop da club diffuso in Louisiana a metà degli anni ’00 e divenuto al tempo piuttosto popolare grazie a una hit di Lil Boosie, Do the Ratchet, che DJ Mustard cita appunto fra le sue influenze. Le sonorità sono comunque uno sviluppo di quelle dello hyphy, altro genere di hip-hop, diffusosi nello stesso giro di anni nella Bay Area, che si dissolse prima di poter fare il grande saltro nel mainstream. Il collegamento col passato è evidente ed è riconosciuto dallo stesso Mustard: «Non faccio nulla che Lil Jon non avrebbe fatto. Si ricicla sempre il passato. Prendo semplicemente ciò che faceva la gente che ammiravo e lo adatto per la mia generazione». Gli fa eco anche Iamsu: «Queste sonorità sono in giro da circa trent’anni; stiamo solo sviluppando su quanto gli altri hanno fatto prima di noi».
Questo mese, poiché ci sono state alcune uscite importanti per il genere e soprattutto perché il mio cuore batte al ritmo degli hey-hey-hey di DJ Mustard, ho deciso di proporre una selezione delle più recenti e interessanti canzoni ratchet e ratchet&B (cioè la variante R&B):
1. YG – My Nigga Remix (feat. Lil Wayne, Rich Homie Quan, Meek Mill & Nicki Minaj)
La prima uscita importante del mese è stata My Krazy Life, debutto di YG prodotto quasi integralmente da DJ Mustard. L’album è splendido; scelgo il remix della hit My Nigga per la presenza di Nicki, of course.
2. Tinashe – 2 On (feat. ScHoolboy Q)
Il più fulgido esempio delle potenzialità R&B del ratchet viene, grazie a Dio, dalla voce di una donna. La mia canzone preferita dell’anno (esclusa la parte di quel grezzone di ScHoolboy Q).
3. Sage the Gemini – College Drop (feat. Kool John)
L’altra uscita importante del mese è Remember Me di Sage the Gemini, che fortunatamente contiene altre hit potenziali oltre a quelle già effettive. I can see the college niggas stepping to this, I can see the college girls stepping to this.
4. TeeFLii – 24 Hours (feat. 2 Chainz)
Le produzioni di DJ Mustard sono talmente forti che resistono pure ai versi ripetuti all’infinito di TeeFLii e a quelli riciclati di 2 Chainz.
5. Adrian Marcel – 2AM (feat. Sage the Gemini)
Mancava un quarto d’ora all’una ed ero ancora sveglio. Ho aspettato le due per ascoltare questa canzone. Ancora e ancora.
6. Kid Ink – Show Me (feat. Chris Brown)
Faccio finta di non sapere chi lo canti, perché non posso fare a meno del ritornello, no no.
7. DJ Mustard – Vato (feat. YG, Jeezy & Que)
Penserà ogni tanto pure a sé stesso, Mustard, no? E poi Que è da tenere d’occhio.
8. Migos – Night Fight
Se pure i Migos, alfieri del made in Atlanta, si danno al ratchet, vuol dire che non ce n’è più per nessuno.
9. Tyga – Hookah (feat. Young Thug)
Se poi ci si mette pure Young Thug, è la fine. Baby, pass me the hookah.
10. Iggy Azalea – Fancy (feat. Charli XCX)
E poi ci sono i soliti bianchi che si svegliano tardi e… la parte di Charli XCX non è meravigliosa? <3
Luca Amicone
Redazione musicale