Il “più” che fa la differenza. Ecco a voi, l’Erasmus+

  • by

 

Tutta colpa di quel “più”.

Se non ci fosse stato, probabilmente non avrei passato gli ultimi giorni ad aggiornare in maniera ossessivo-compulsiva il portale Erasmus dell’Università alla ricerca del nuovo bando.

Eh sì, perché da quest’anno non è solo Erasmus, è Erasmus+.

Il 19 novembre scorso infatti, la Commissione europea ha approvato il nuovo programma, valido per il periodo 2014-2020, che permetterà di incentivare e sviluppare i partenariati transnazionali nei campi dell’istruzione, formazione, gioventù e sport con un bacino di finanziamenti esteso del 40% rispetto agli scorsi anni.

E ora, chi come me non vi ha ancora partecipato ma brama di farlo, vede in quel misero simbolo matematico un segno del destino.

In 27 anni l’Erasmus è diventato il Pharrell dei progetti comunitari, schizzando in pole position fra le 10 cose da fare prima di morire. Chi non ha almeno un amico che tornato dall’Erasmus non era più lo stesso? Nel bene o nel male, si intende. Ma festini e gioventù bruciata a parte, la maggior parte degli outgoing è tornata a casa con un bagaglio pieno di una nuova piccola parte di mondo che non conosceva. È come un enorme test di resistenza e adattabilità che inizia con la burocrazia all’italiana, continua con la ricerca di un tetto, matura con la nuova lingua, la nuova università, il nuovo cibo e i nuovi amici. Sicuramente molti avranno pensato di scriverci un libro, qualcuno ha già girato L’appartamento spagnolo.

[su_youtube url=”https://www.youtube.com/watch?v=jQ3AgqwtGcw”]

Ma cosa c’è di più in questo Erasmus?

Per cominciare tutti i programmi europei già esistenti verranno ricompresi sotto l’egida di Erasmus+ : dalla mobilità per studio a quella per stage, tirocini e per la prima volta anche per lo sport.

Altra novità riguarda la durata del soggiorno all’estero. Ogni studente potrà infatti ricevere contributi per un periodo massimo di 12 mesi per ogni ciclo di studio. Per gli studenti sarà pertanto possibile svolgere uno o più periodi Erasmus (per studio e/o traineeship), fino ad un massimo di 12 mesi per ciclo, o di 24 mesi per gli iscritti alle lauree a ciclo unico. Da quest’anno poi le borse di mobilità saranno modulate in base all’analisi del costo della vita dei paesi di destinazione. In quelli con più alto margine di spesa (fra cui Francia, Norvegia, Svezia e Regno Unito) saranno erogati per le borse di studio 280 euro mensili, per gli altri, 230 euro.

Il bando di partecipazione con le informazioni dettagliate, i requisiti richiesti e i criteri di selezione è disponibile dal 1 aprile sul portale http://erasmus.unipi.it/ con scadenza fissata per il 28 dello stesso mese.

43_8b6e33345ac8d5ffd9cf0d107a7d9e9d_s

 

 

 

 

 

“Il mio Erasmus” e “Erasmus+ Day”

LUniversità di Pisa dedica così il prossimo mese alla celebrazione del progetto, a partire dal concorso fotografico “Il mio Erasmus” che esorta tutti gli ex partecipanti a raccontare con un massimo di 3 immagini la propria esperienza all’estero. Per partecipare, sarà sufficiente inviare un’e-mail all’indirizzo [email protected] allegando le immagini titolate, con nome e cognome dell’autore, matricola e corso universitario di riferimento, più luogo e data dello scatto entro le ore 19 di venerdì prossimo. Tutte le foto inviate saranno proiettate durante la serata evento “Erasmus+ Day” che si svolgerà il 15 aprile alla Stazione Leopolda. Gli autori delle immagini più rappresentative, giudicate da un’apposita commissione, riceveranno in ordine di graduatoria un notebook, un tablet e un e-book.

Rispolverate quindi le vecchie memorie digitali e condividetele con noi aspiranti Erasmus. Forse forse ci scappa pure un pc nuovo.