Piero Tosi: il Cinema Arsenale celebra il costumista da Oscar

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pierotosi“Per un bel costume, il tessuto è tutto: io i pezzetti me li portavo a casa e passavo la notte a toccarli per capire se andavano bene. Il costume deve dare il quid al personaggio, è fondamentale”. A parlare è Piero Tosi, costumista fiorentino che nel 2014 ha ricevuto il premio Oscar come riconoscimento alla carriera.

Per celebrare la sua figura, i suoi successi e i suoi traguardi, il Cinema Arsenale ha inserito nella programmazione attuale due lungometraggi che hanno fatto la storia del grande schermo e ai cui costumi ci pensò lo stesso Tosi: Medea di Pier Paolo Pasolini e la copia restaurata di Il Gattopardo di Luchino Visconti. D’altronde il premiato costumista di Sesto Fiorentino, dal gusto sofisticato e dalle idee geniali, lavorò con i più grandi del cinema: “con Visconti ho fatto tutto, con Fellini era come immergersi nei sogni”, ha dichiarato infatti in una recente intervista. La sua maggiore e riconosciuta qualità era recuperare gli abiti da persone comuni e riadattarli al personaggio: accadde con Anna Magnani in Bellissima, il cui tailleur apparteneva a una donna che lo indossava e per tingerlo fu immerso nel tè; accadde con gli abiti poveri di Rocco e i suoi fratelli. E grande attenzione Tosi riservava anche al trucco e alle acconciature: dettagli fondamentali per una creazione di un carattere a tutto tondo.

Rendere onore oggi a un costumista vuol dire anche rispolverare un ruolo che un tempo aveva tutt’altro splendore: non solo osservava e selezionava abiti come oggi, ma ideava, creava e adattava un personaggio alla sua realtà. E mentre aspettiamo che Palazzo Pitti organizzi la mostra promessa con alcuni degli abiti conservati fino ad oggi dalla storica Sartoria Tirelli, il Cinema Arsenale ne organizza una tutta propria che partirà il 24 Marzo con i bozzetti degli abiti di Piero Tosi e le immagini originali del film Il Gattopardo .

La carriera di Tosi è un tesoro culturale che Firenze sembra aver ricordato solo dopo (e solo grazie) il riconoscimento di Hollywood, accogliendo temporaneamente a Palazzo Vecchio uno dei costumi più noti: quello indossato da Laura Antonelli nel film L’innocente di Visconti. Per questo motivo, l’iniziativa del Cineclub pisano si assume una responsabilità maggiore rispetto al solito perché recupera dal passato un mestiere prestigioso e un talento raro forse troppo facilmente messo da parte.