Che rapporto c’è tra l’arte del passato e quella di oggi? In che direzione si sta muovendo la creatività? Possono gli artisti contemporanei essere considerati testimoni del nostro tempo? A queste e a tante altre domande prova a dare risposta Inquieto Novecento, la mostra che dal 15 Marzo al 22 Giugno 2014 sarà ospitata al Lucca Center of Contemporary Art.
Un percorso suggestivo e diacronico, quello curato da Stefano Cecchetto e Maurizio Vanni, che accoglie oltre settanta opere divise in quattro sezioni: Il Novecento tra Figura e Figurazione, Segnali dalle Neo- Avanguardie, Verso una nuova poetica e infine Azioni e Riflessioni del Terzo Millennio. Sono tanti i nomi noti e meno noti messi a confronto, come quello di Emilio Vedova, Damien Hirst, Christo, Maurizio Cattelan eVictor Vasarely, citati già nel titolo completo della rassegna. L’obiettivo è proprio quello di provare a indagare cosa è cambiato nel corso del tempo e cosa ha stravolto certe dinamiche tradizionali. Fin dagli anni Trenta, infatti, pittori e scultori hanno iniziato a distaccarsi lentamente o con violenza dalla rigidità di schemi e regole del passato. Ciò ha comportato una vera e propria operazione di distruzione e decostruzione dei canoni conosciuti e la ricerca di nuove forme di espressione.
E oggi?
A ben guardare, l’arte contemporanea è completamente intrisa di sperimentazione e originalità, a volte anche ai limiti dell’immaginabile. Basti pensare al teschio in platino tempestato da diamanti e firmato Damien Hirst o al gigantesco dito medio installato in Piazza Affari da Maurizio Cattelan: modi assolutamente nuovi e irriverenti. D’altro canto però viviamo in un mondo in continuo cambiamento e il talento creativo non può che rispecchiare gli stravolgimenti della realtà in cui vive. Non siamo dunque così lontani dalla classica concezione del ruolo dell’artista, in grado di cogliere momenti, sviluppi e trasformazioni di ciò che lo circonda.
La mostra comunque non può e non vuole dare certezze definitive sull’evoluzione artistica, ma desidera solo mantenere viva la discussione che genera interesse e attenzione nei confronti del complicato universo che è l’arte visiva.