Il 25 Ottobre 2011 è una data che nessuno dimenticherà in Val di Vara. “Quel giorno maledetto”, lo definisce qualcuno, quello in cui l’estremo Levante ligure e la Lunigiana sono stati colpiti da una violenta alluvione e la Val di Vara è stata sommersa dall’acqua.
A ripercorrere ciò che è successo nella valle più ampia e profonda della Liguria, ci pensa il documentario Se io fossi acqua di Massimo Bondielli, Luigi Martella e Marco Matera che il 25 Febbraio sarà proiettato al Cinema Arsenale di Pisa. Il lungometraggio, completamente autoprodotto e autodistribuito, raccoglie le testimonianze di chi c’era, di chi ha sempre vissuto lì, di chi ha perso tutto. Di chi ha visto sparire ciò che quella valle rappresentava: i colori dei campi e degli alberi, il paesaggio incontaminato, le strade, il ponte. Tutto scomparso, tutto spazzato via. E da lì nasce la disperazione di chi non crede più neppure nella stabilità e nella sicurezza della propria terra, come se le radici potessero tradire l’uomo e portargli via tutto.
Eppure la Val di Vara non si arrende: i campi vengono ripuliti e le vie liberate da tronchi e detriti; si ricomincia a seminare e gli abitanti del luogo si danno da fare in tutti i modi per tornare a vivere e per ridare splendore al proprio territorio, come fosse la loro casa. Perché è la loro casa.
Se io fossi acqua vuole mostrare come si possa “andare oltre un evento drammatico, oltre una crisi”, come una comunità possa ripartire da zero nonostante tutto, nonostante le perdite e il dolore. Piccoli gesti e grandi storie che hanno riportato la valle alla normalità.
La proiezione nel cineclub pisano sarà anticipata da un aperitivo solidale e dall’incontro con gli autori, con Laura Leone di CIRF (Centro italiano per la riqualificazione fluviale) e Teresa Dandolo di Legambiente Pisa. Si conclude così, con il terzo e ultimo appuntamento di Proiezioni Insostenibili, il ciclo cinematografico che ha posto al centro dell’attenzione il rispetto e la necessaria cura del territorio attraverso testimonianze diverse, tutte accomunate dall’amore per le proprie radici e la voglia di ridare all’ambiente la dignità che merita.
Alessandra Vescio per Radioeco