Quattordicesimo film d’animazione della saga fumettistica Dragon Ball, trasposta poi in anime (per i profani cartone animato) che tutti quanti ricorderanno, se non per la sua bellezza, sicuramente perché Mediaset la ripropone puntualmente ogni anno. Sebbene la versione animata del fumetto sia ben fatta – almeno la saga Dragon Ball Z, che ha donato un sacco di emozioni ai giovani di diverse generazioni – questo nuovo capitolo è una vera farsa. Ottantaquattro minuti da prendere e buttare nel bidone dei rifiuti, da cancellare completamente dalla memoria. Ed il trauma peggiore è sapere che Akira Toriyama – colui che ha dato vita al sogno di ogni bambino di diventare Super Sayan – abbia partecipato come direttore creativo di questo scempio.
Il film si apre con il Dio della Distruzione, Lord Bills, una specie di uomo-gatto viola, che si alza dal letto a suon di bombe e minacce del braccio destro/maggiordomo. Dopo aver dormito per trentanove anni una visione gli predice che combatterà con il Super Sayan God. Giunto sul pianeta di Re Kaioh del Nord combatte con Goku SS3: pugno-calcio-pugno ed il nostro eroe si trova per terra in fin di vita. Il Dio, non contento, prosegue il suo viaggio sulla terra ed arriva alla festa di compleanno di Bulma. Qui, Vegeta – una versione impaurita e docile del fiero Principe dei Sayan che tutti ricordiamo – perde orgoglio, ed ogni altra cosa che gli sia possibile perdere, per non far arrabbiare Lord Bills, finché quest’ultimo non colpisce sua moglie ed allora si scatena il finimondo. Anche sta volta, però, finisce tutto dopo due o tre pugni. Infine, riuscito a raggiungere il livello di SS God, Goku sfida il Dio della Distruzione.
Insomma, come avrete capito, valutazione del tutto insufficiente per questo film d’animazione. Sebbene i messaggi che tenta di far passare siano lodevoli (combattere per la famiglia, mettere gli altri prima di sé, ecc…) lo fa in un modo che distrugge quanto creato in precedenza. Storia e personaggi ridicoli, combattimenti quasi assenti e deludenti. Manca tutto ciò che ha reso Dragon Ball ciò che è.
Chi poi, come me, vedeva un modello più in Vegeta che in Goku, vorrà strapparsi gli occhi.