Francesco Lo Castro trio: eleganza inglese e melodia italiana all’Ex Wide

Esiste un’intera generazione di musicisti italiani che è riuscita a trovare ampia fama all’estero, un po’ come i ricercatori, ma con una voglia di viaggiare certamente più compulsiva rispetto agli scienziati, e una voglia di sperimentare certamente non seconda alle intelligenze matematiche.

1013851_447515918710224_828905456_nEd è così che ritroviamo in giro per l’Europa e per gli States, un talento come quello di Francesco Lo Castro, con la sua chitarra, al servizio di una voglia continua di reinventarsi. Perché di questo si tratta se un giovane aspirante manager, con solidi studi di marketing alle spalle, dopo i 25 anni si lascia prendere dalla vocazione del jazz (pare dopo l’ascolto dell’incredibile live del trio Di Meola-McLauglin-De Lucia, ovvero Friday Night in San Francisco). Lo Castro si avvia perciò a tappe serrate verso una brillante carriera musicale che prende avvio proprio in UK, con gli studi alla Thames Valley University (London). Da li in poi il percorso di affinamento delle sue abilità musicali non si è mai fermato, e si è accompagnato con tanti premi e riconoscimento, e ben quattro ottimi album alle spalle.

Lo abbiamo ascoltato e conosciuto con piacere all’Ex Wide di Pisa, nell’ambito della rassegna “Jazz Wide Young 2014“, accompagnato da Fulvio Sigurtà alla tromba, e Nino Pellegrini al contrabbasso. Fulvio Sigurtà è un trombettista che proviene da una formazione classica, ma che si è interessato abbastanza precocemente allo ska e al jazz. E proprio dal jazz si è dispiegato il suo talento, che ha avuto modo di trovare terreno fertile in Inghilterra. L’interplay con l’amico-collega Lo Castro è perfetta, sintomo di una conoscenza solida tra i due musicisti, e nel concerto pisano il tocco di Sigurtà è stato decisivo per conferire un registro molto vellutato ed evocativo ai pezzi, grazie anche all’uso di un microfono con riverbero alla tromba.

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Necessario al trio è stato anche l’apporto di Nino Pellegrini, che ormai conosciamo e apprezziamo da tempo sulla scena tirrenica toscana, il quale è riuscito a ritagliarsi degli spazi di calda intensità espressiva grazie a un uso del contrabbasso misurato, mai prevaricante.

I pezzi in repertorio appartengono tutti alla produzione di Lo Castro, e sono estratti da tutta la produzione discografica del chitarrista foggiano. L’esordio è affidato a And Then There Was You che serve a mettere le carte in tavola e ad alimentare la fame d’ascolto per i brani successivi. Quando Lo Castro prende la parola rivela un accento che risente della lunga permanenza sotto le coltri inglesi, un po’ come accade alla sua musica, che mescola armonici americani con la cantabilità tipica dell’Italia, non senza l’esibizione di chiare ascendenze latine sospese su un ponte tra Mediterraneo e America del Sud. Non rinnega perciò le proprie origini il jazz di Lo Castro, per quanto l’uso della melodia non arriva mai ad intaccare le capacità d’improvvisazione di ogni elemento del trio.

DSCN7278(1)Nell’ascolto salta all’orecchio la poeticità straordinaria di un pezzo come Father, tratto dall’album Chasing Beauty, che riesce a strappare quasi una nota di commozione. E un brano come questo sicuramente entrerà a far parte delle nostre playlist. Anche se forse mi pento di non aver fatto una registrazione improvvisata del brano, perché nella sua versione live è riuscita ad essere ancora più intensa di quella in studio.

Una nuova carica di eleganza, fascino, cura del dettaglio, arriva con la crepuscolare London Night. Ma la natura notturna ricompare ancora in By Candlelight e Song for Paul. C’è una coerenza ben udibile nelle opere di Lo Castro, per quanto appartengano a periodi differenti. E l’ausilio di una tromba con riverbero porta non poche volte alla memoria le grandi incisioni dell’ECM.

Ci troviamo d’accordo con quanto aveva detto Lo Castro ad apertura del concerto: la melodia e la musicalità noi italiani ce l’abbiamo nel sangue; sarà per questo, aggiungiamo noi, che la sua musica arriva diretta al cuore. E noi che non siamo gelosi di queste belle impressioni che abbiamo provato, faremo in modo di farvi ascoltare nelle nostre playlist il tocco delicato e coinvolgente della chitarra di Francesco Lo Castro.

Giuseppe F. PaganoRoberta Russo
Redazione musicale

Tutte le foto del concerto le trovate qui