“Dimenticare? Mi sono rimasti da narrare solo frammenti casuali, il cui disordine mi rende anche oggi un uomo incerto”. Sono le parole toccanti e profonde de Il Rosa Nudo, lungometraggio sperimentale diretto da Giovanni Coda e che il 27 Gennaio sarà proiettato al Cinema Arsenale in occasione del Giorno della Memoria.
Il film racconta la storia di Pierre Seel, omosessuale francese deportato ai tempi del nazismo nel campo di concentramento di Schirmeck, vicino Strasburgo, quando aveva solo diciassette anni. Liberato quattro anni dopo, per molto tempo cercò di avere una vita cosìddetta normale: si sposò, ebbe dei figli, ma all’improvviso gli fu impossibile continuare a tacere. Con la volontà di liberarsi dal dolore e dalla repressione decise di scrivere un’autobiografia, Moi, Pierre Seel, déporté homosexuel, tradotto in diverse lingue, ma non ancora in italiano (progetto di cui attualmente si sta occupando il regista con la sua associazione ReindeerCat Solution) .
L’adattamento cinematografico ha incontrato numerosi ostacoli nei quattro anni di lavoro, a partire dalla distribuzione e dai finanziamenti. Completamente realizzato grazie al fund raising, ha comunque ottenuto diversi e importanti riconoscimenti. Presentato al Torino LGBT Film Festival nel 2013 e inserito come evento speciale all’interno della rassegna Queer Lion Award, premio destinato al “Miglior film dedicato a tematiche gay e a culture Queer”, ha ricevuto il Gold Jury Prize come “migliore lungometraggio” al Social Justice Film Festival 2013 a Seattle.
L’omocausto, lo sterminio degli omosessuali ad opera dei nazisti, sarà al centro del dibattito dalle ore 20.15 del 27 Gennaio nel cineclub di Vicolo Scaramucci. Interverrà il regista Giovanni Coda e coordinerà il dibattito Sandra Lischi, docente dell’Università di Pisa.
Alessandra Vescio per Radioeco