Abiti da cerimonia. Abiti da cerimonia ovunque.
Il periodo è propizio: la femmina di essere umano fra i diciotto ed i trentacinque anni si sentirà in dovere di acquistare un abito per le cerimonia a cui partecipa. Dopo il periodo delle feste dei dicott’anni arriva il periodo delle lauree. Grazie al briciolo di austerità che alcune facoltà ancora ispirano, queste manifestazioni di giubilo e successo ancora sono al riparo dagli esperimenti più astrusi. Il bello però sono i matrimoni.
Si parte con la promessa della sposa (che comunque, essendo la protagonista indiscussa, può a mio parere fare il cavolo che le pare): “io voglio un abito semplice”. Questa affermazione si concretizza in genere in centoventi metri di tulle arricciato con arco a mensola miceneo, bustino con stecche in calcestruzzo armato, velo a capriata e abbondante franchigia per permettere il passaggio della sfilata di paggetti targati Cirque du Soleil.
Cristalli di Boemia, bachi da seta che secernono fili direttamente dalle roselline sulla gonna e capigliatura by Renzo Piano faranno il resto.
Le invitate, sapendo in cuor loro che “semplice” significa “in guardia, fellona” risponderanno a seconda dell’età e della condizione sociale. Colori pastello, tessuti svolazzanti e applicazioni floreali per le giovanissime. Abiti più rigidi se la produzione di collagene ha invertito la rotta e alcuni cedimenti strutturali impediscono un’onesta fasciatura delle forme. Caftani e colori squillanti quando oramai il danno è fatto e non ha più senso darsi pena per nasconderlo. Il nero è riservato alle ex che sono state invitate e devono fare di tutto per sembrare raggianti ma più magre della sposa.
Fra i marchi, Mango e Zara per chi vuole restare con i piedi per terra. Luisa Spagnoli se tutto sommato non ce la passiamo male. Alberta Ferretti, Armani, Versace se si può scialare. Cavalli se siete Simona Ventura.
Naturalmente quello che fa davvero il vestito sono gli accessori. Tutto deve essere calibrato per l’occasione: borse grandi quanto portafogli. Portafogli grandi quanto portachiavi. Portachiavi grandi quanto orecchini. Orecchini grandi come i pistoni del Wärtsilä RT-flex96C / RTA96C .
E poi tacchi, tacchi altissimi, tacchi ionici, dorici e corinzi, tacchi come se non ci fosse un domani e anche in caso di neve. I matrimoni sono la festa dei folli, per i tacchi. Suole di quindici centimetri in oro zecchino con rialzo e un pitone vivo che fa da collettore con la caviglia non saranno considerati fuori luogo.
Passando al trucco, è importante osservare che i matrimoni in genere si svolgono in periodi caldi; nonostante ciò il fondotinta spesso e volentieri proviene direttamente dal Madame Tussauds. Per la sposa e le sue parenti prossime è bene provvedere ad una versione water-wine-prosecc-proof, che potrà comodamente essere disinstallata a casa utilizzando acqua ragia e lana di roccia.
Il colorito dovrà essere leggermente ambrato, almeno per evitare l’effetto pallido. Barbie Malibu funge ancora da Guru al momento di scegliere la delicata tonalità cuoio che vorrà sfoggiare quel giorno la maggior parte delle invitate italiane.
Coraggio dunque, incamminatevi verso l’outlet più vicino e date inizio alla cerimonia di acquisizione del vestito per il vostro primo matrimonio da invitata, uno dei momenti più delicati, intimi e personali nella vita di una giovane. Mi raccomando, utilizzate tutti gli inimitabili segreti di stile che vi abbiamo fornito, e fateci sapere se avete incontrato la regina assoluta delle invitate.
Che Vera Wang sia con voi!
Giorgia Fumo per University Fair