Il beatbox del reverendo Johnny Mox tra Harlem e l’eco delle valli alpine

Ardua impresa trovare un genere di riferimento per Johnny Mox, al secolo Gianluca Taraborelli, performer trentino che è stato ospite di punta di una serata organizzata l’11 gennaio da Radioeco presso l’Albatross Cafè di Pisa.

Il live del “predicatore” Johnny Mox non tradisce affatto la carica rivoltosa e visionaria del disco We=Trouble. I mantra costruiti con stratificazioni di voci, loop gutturali, improvvisi spruzzi di contrappunti tellurici e una dialettica quasi religiosa e disfattista che piove dall’alto mentre Taraborelli si arrampica su una cassa per arringare un’assemblea numerosa e attenta come quelle che popolano le chiese metodiste dell’Alabama.

La grande novità del live pisano, piuttosto degna di nota, è la presenza, accanto a Johnny Mox, di un batterista che accompagna gli ultimi pezzi, fondendosi perfettamente con il beatbox e i cori black di Taraborelli. Dopo il concerto abbiamo intervistato Johnny facendoci raccontare anche alcune curiosità sul disco We=Trouble e, soprattutto, i nuovi progetti che potrebbero presto concretizzarsi in una formazione allargata. Buon motivo per continuare a tenere sott’orecchio i sermoni punk di Johnny Mox.

Giuseppe F. Pagano


foto di Andrea Spinelli

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