La Regione Toscana può definirsi a buon diritto tra quei pochi enti territoriali che conoscono le corde giuste da toccare quando c’è da mettere in campo strategie di lungo periodo come quelle legate alle politiche giovanili e l’avvio al lavoro. Lo ha ampiamente dimostrato con il progetto TAG (Toscana Area Giovani), promosso in Toscana dall’Upi in collaborazione con le dieci Province, e sostenuto da ToscanaLab, che ha permesso la realizzazione di più di cento incontri in tutto il territorio regionale finalizzati all’alfabetizzazione digitale delle nuove generazioni.
Contestualmente si è svolto giovedì 6 dicembre TAGlab, un’intera giornata di scambi, racconti, dibattiti a Pontedera, presso il Museo Piaggio, dove sul palco dell’auditorium si sono alternati alcuni dei più appassionati interpreti toscani delle possibilità offerte dal web 2.0. La tavola rotonda, promossa dalla Provincia di Pisa, da Upi Toscana e da Fondazione Sistema Toscana, si è posta l’obiettivo di offrire un ventaglio ampiamente rappresentativo delle esperienze di lavoro, impresa e promozione personale legati alla Rete.
Diverse le parole d’ordine che si sono imposte all’attenzione del dibattito, come “startup”, “coworking”, “crowdfunding”. Ognuna di queste parole è la punta di un iceberg di decine e decine di esperienze che in Italia stanno già assumendo dimensioni notevoli e sempre maggiore visibilità. Per approfondire questi temi sono stati chiamati sul palco alcuni dei “protagonisti”, che hanno raccontato la loro storia e il loro progetto.
Così Fabio Lalli, Ceo di IQUII e fondatore di Indigeni Digitali, ha introdotto la giornata parlando delle “startup”, chiarendo il significato di questa parola, facendo le opportune differenze tra la tipologia d’impresa italiana e l’approccio più “americano” delle startup. Tanti anche i consigli, per esempio quello di sviluppare gradualmente un progetto, senza facili infatuazioni e ostinazioni. La formula magica per rendere vincente una startup non c’è, e spesso c’è di mezzo lo zampino della fortuna. Talvolta gli investimenti iniziali possono essere davvero irrisori, ma con il tempo un buon capitale d’esercizio diventa fondamentale, per questo è necessario tirare dentro altre competenze e soprattutto un’attività di funding.
Michele Magnani ha invece illustrato i principi del coworking, a partire dall’interessante strada intrapresa da Multiverso a Firenze. La rete di coworking in Italia è piuttosto fitta, nascono sempre nuove realtà di questo tipo (Magnani dice una a settimana). La frontiera dell’impresa collettiva sembra promettere bene, in quanto non si crea una vera e propria concorrenza come nel mercato classico, ma ogni spazio è complementare all’altro. L’esperienza di Multiverso, agenzia di comunicazione integrata e marketing, è assai paradigmatica in merito: si è configurato come un vero e proprio uno spazio amicale per creativi, senza margini di lucro.
Per parlare di crowdfunding sul palco arriva Chiara Spinelli, che avevamo già conosciuto all’Internet Festival di Pisa come fondatrice di Eppela. La Spinelli ha così spiegato tutti gli aspetti e le tipologie di questa forma di processo collettivo che sostiene progetti, non solo con denaro, ma anche conoscenze e risorse umane. Ha illustrato così anche le strategie migliori per rendere un progetto appetibile a dei finanziatori dal “basso”. Le somiglianze del crowdfunding con il vecchio mecenatismo sono molte, ma in questo caso i mecenati sono più numerosi. Tra i casi più interessanti di crowdfunding numerosi anche quelli nel campo della musica.
La giornata continua con i contributi di Tommaso Sorchiotti. Con la domanda se comunicare di essere bravi sia più importante di essere bravi, Sorchiotti inizia il suo intervento parlando di personal branding in rete, ovvero come curare la propria reputazione nell’epoca in cui Google potrebbe dire tutto di noi. L’autenticità, la costanza, la passione sono gli elementi che permettono di “vendere” meglio le proprie unicità in rete. Si elencano così alcuni case studies che vanno dai video-curriculum all’ascesa di Justin Bieber.
Sul palco dell’auditorium del Museo Piaggio vengono anche presentati i 20 “taggers”, ovvero quei giovani talenti digitali che hanno vinto un bando di concorso per tenere localmente gli incontri di TAG. Tra questi talenti riconosciamo anche gli amici di Radio Spin di Prato. Ogni ragazzo presenta la tipologia di progetto presentato, coprendo così tutti gli aspetti possibili legati al web 2.0: dalla democrazia digitale sino a corsi pratici per la creazione di applicazioni per mobile devices. Ma l’esperienza di TAG continua anche oltre gli incontri già previsti, per allargarsi su un nuovo spazio web con il lancio della piattaforma tagtoscana.it.
Tra le altri contributi più interessanti ci sta la presentazione di una web series, interamente realizzata in Toscana, The Scape, che prossimamente inizierà a circolare tra Youtube e altri siti, si configura come una sorta di reprise di Lost, anche se interamente ambientata dentro una casa. Infine attira la nostra attenzione una relazione di Paolo Prosperini, dirigente delle Politiche Comunitarie della Provincia di Pisa, che ci parla di una novità nel campo del mercato lavorativo, ovvero un Erasmus per imprenditori e liberi professionisti, sovvenzionato dall’UE, che permetterà a molti giovani e meno giovani di girare l’Europa alla ricerca di nuove competenze e network lavorativi.
Gli interventi della giornata sono stati scanditi dagli intermezzi musicali di Sara dei Vetri, nostra vecchia conoscenza musicale, che per TAGlab ha curato anche un concerto a chiusura della manifestazione. Uno spazio all’interno della giornata è stato dedicato anche a Giovanisì, progetto nato per favorire l’indipendenza dei ragazzi e il loro ingresso nel mondo del lavoro.
Siamo piuttosto soddisfatti dal risultato generale della giornata, non tanto perché i singoli contributi in se abbiano esaurito gli argomenti proposti, quanto perché queste occasioni rappresentano una piazza importante per incontrare i soggetti più attivi su determinate aree, ponendo così le premesse per nuove collaborazioni, le quali per l’appunto sono alla base del lancio di startup, coworking, crowdfunding, e fare impresa nel senso più ampio del termine.
Giuseppe Flavio Pagano
Redazione News