Il Jazz è donna… a Lucca. Le interviste alle protagoniste dell’edizione 2012

Radioeco va a mettere il naso dentro le mura di Lucca, e per una buonissima ragione. Il Lucca Jazz Donna è un festival intrigante, sia per la scelta di “genere” musicale, ma anche per una questione di genere… quello femminile intendo. Badate bene, qui non è la solita filastrocca della riserva indiana garantita per le quote rosa, solo perché sono donne, perché sono sotto-rappresentate, e perché c’è da combattere una supremazia maschile. Che nel jazz la figura femminile sia dominante è quasi una realtà auto-evidente, non occorre snocciolare nozioni di storia della musica. Il fatto, però, di creare un festival ad hoc mette ancora di più in risalto il contributo femminile a questo genere, peraltro offrendo un’interessante finestra su fenomeni emergenti a cui noi radio universitarie guardiamo con moltissimo interesse.


Succede così che a Lucca giovani ragazze concorrano in un contest, presentando progetti con repertori originali, e con delle formazioni in cui hanno il ruolo di comando.  Il festival si apre proprio con il contest, segno evidente dell’importanza che ha assunto il ruolo della gara in questa manifestazione. E la competizione non può che giovare a dei progetti, soprattutto se nuovi, per due ragioni: permette di testare i repertori con una giuria competente, ma rafforza anche il gruppo. Poi c’è un altro aspetto, forse poco indagato, ovvero che i festival, i contest, più che esasperare l’individualismo (cosa che accade con i contest rock o cantautoriali) creano invece bagagli di contatti utili per future collaborazioni: la plasticità sociale che esiste nel jazz è qualcosa che tutti i generi dovrebbero imitare.

Ho avuto il piacere di seguire la prima giornata del Lucca Jazz Donna in una situazione insolita, ovvero il soundcheck. Quindi ho solo potuto pregustare, immaginare, ipotizzare quanto sarebbe accaduto nella serata vera e propria. Però è stato bello incontrare le artiste in un momento di relativa calma, poterle intervistare e scoprire dei tratti di estrema spontaneità nel loro modo di presentarsi. Eppure, ci tengo a sottolinearlo, si tratta di professioniste con alle spalle anni di gavetta, decine di collaborazioni, incisioni discografiche. Insomma, è una gioventù già avvezza ai palcoscenici grandi e piccoli. Mi ha sorpreso appunto l’assoluta disponibilità di questi astri nascenti. Anche l’organizzazione, che ha nei confronti della stampa un certo riguardo, per esempio le prime file riservate, ha in generale un volto rassicurante ma capace e spedito. Ricordiamo, tra l’altro, come quasi tutta l’organizzazione di questo festival è al femminile. E forse proprio questa conformazione ha permesso a questo festival di fiutare sempre con un certo anticipo laddove c’era odore di talento internazionale.

Purtroppo la nostra prima serata di Lucca Jazz Donna si è conclusa con i soundcheck, complici le maledette ferrovie nazionali che piazzano l’ultimo treno per Pisa alle 21.40.

Un tempo, neanche troppo lontano, i girovaghi di festival potevano comodamente ritornare a casa nottetempo, ma poi decisero che i pisani a Lucca creavano problemi di ordine pubblico. Durante la seconda serata però troveremo il modo di attendarci dentro il Teatro San Girolamo di Lucca, in modo da sapere prima di tutti chi vincerà quest’edizione. Intanto vi facciamo ascoltare le interviste che abbiamo realizzato tra una pausa e l’altra dei soundcheck. Abbiamo così conosciuto i volti, i progetti e le storie di quattro delle cinque formazioni in gara. Non vi rimane che scoprire le voci delle protagoniste di questo Lucca Jazz Donna 2012.

 

 

G. Flavio Pagano

Redazione Musicale

 

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