“Non si può non comunicare”. Chissà a quanti di noi, studenti e non, è capitato, almeno una volta, di imbattersi in questa massima. Con questo assioma, il filosofo austriaco Watzlawick sosteneva la possibilità di stabilire un’interazione comunicativa, anche laddove sia presente un messaggio di tipo non verbale e, quindi, un messaggio che non implica l’utilizzo di parole.
La comunicazione umana, infatti, prevede l’uso di molti altri codici linguistici di cui, continuamente e talvolta in maniera inconsapevole, ognuno di noi si appropria. Ma, poniamoci adesso un interrogativo che potrebbe suscitare una certa curiosità: le persone che presentono deficit uditivi, come riescono ad interagire tra di tra di loro e con coloro che, invece, sentono? Cerchiamo di rispondere a questa domanda attraverso qualche informazione in più. Innanzitutto, occorre fare una precisazione relativa alla differenza tra sordi e sordomuti. Spesso tendiamo ad accostare gli uni agli altri, pensando che della stessa categoria si parli. In realtà, le due cose sono ben distinte. Le persone sordomute non possono né sentire né comunicare verbalmente (statisticamente, sono molto rari i casi di sordomutismo). I sordi, invece, presentano una menomazione dell’udito, ma questo non significa che siano privati della facoltà di parlare. La persona sorda, essenzialmente, non può udire quanto dice e ciò che a lei viene riferito. In entrambi i casi però, la competenza linguistica, ovvero la capacità che ognuno di noi ha di percepire informazioni attraverso una frase, risulta compromessa.
La Lingua dei Segni sembra offrire una soluzione plausibile a tale problematica. In Italia si parla di LIS (Lingua Italiana dei Segni). Si tratta di una lingua (e non di un linguaggio) visiva-gestuale, che si avvale di proprie regole grammaticali, morfologiche, sintattiche e lessicali.
La Lis si è evoluta naturalmente, come tutte le lingue, e si serve sia di componenti manuali (la posizione, il movimento delle mani) che di componenti non manuali (espressione del viso, postura). E’ un importante strumento di trasmissione culturale e, soprattutto, consente alle persone sorde di accedere alla comunicazione in maniera paritaria, così come avviene per gli udenti. L’alfabeto manuale, o dattilologia, è la rappresentazione manuale delle lettere utilizzate nella scrittura. In genere, viene utilizzato per “scrivere nello spazio” parole della lingua parlata o scritta. In Italia, purtroppo, non esiste ancora una legge che riconosca di fatto la Lis e, per tale motivo, al sordo non viene garantito il pieno esercizio dei propri diritti. L‘ENS, ente nazionale sordi, offre la possibilità a chiunque voglia,imparare la Lis di partecipare a dei corsi di formazione. L’ENS ha varie sedi in tutta Italia ed ha una sua sezione anche nella città di Pisa. La sede si trova al CEP, in via T. Rook. Il corso ha la durata di 8 mesi, da settembre a maggio, e prevede un incontro settimanale di 4 ore. Per maggiori informazioni è possibile consultare la pagina ENS Pisa.
Veniamo adesso ad una importante novità che sicuramente sorprenderà i tanti fruitori radiofonici.
Udite, udite: da qualche tempo a questa parte, sul web è nato un nuovo canale radio che promette di rivolgersi anche a coloro che, solitamente, non possono ascoltare la radio in quanto sordi. La web radio si chiama Radiokaos ItaLis, ed è la prima emittente per sordi e di sordi al mondo. Da questo esperimento, nato da un progetto di Radio Kaos Italy, sono sorte altre due importanti realtà: Lissa, un videogiornale satirico in Lis e LISesperesso un giornale cartaceo gestito da una redazione costituita per intero da persone sorde. L’obiettivo principale della radio è quella di abbattere le barriere culturali, cercando di trovare una comune convergenza tra chi ascolta e tra chi, invece, non può farlo.
Si dice che il silenzio è d’oro, ma rompere i suoi argini è possibile !
Rosanna Harper
Redazione News