Alonso, lo scudetto,ma soprattutto e purtroppo… Vigor

“ALONSO, LO SCUDETTO, MA SOPRATTUTTO E PURTROPPO…VIGOR”

   Il bello di dover scrivere una volta alla settimana è che ti ruba poco tempo…il brutto è che in una settimana accadono tante cose di cui vorresti parlare, ma non puoi farlo..ti servirebbe un quotidiano intero..dunque devi scegliere…e spesso la scelta è affar doloroso, perché giocoforza devi sempre escludere qualcosa che invece ti pareva interessante raccontare.

Questa settimana però proverò a derogare rispetto a quanto appena detto…e in trenta, quaranta righe cercherò di narrare e commentare (brevemente), senza dimenticare la vena polemica e senza rinunciare a far riflettere, più eventi che riguardano lo sport.

Ieri a Sepang, sulla pista che qualche mese ha visto finire il sogno di vita del Sic, Alonso ha compiuto un capolavoro tecnico (aiutato da una buona strategia ai box) e ha riportato la Ferrari sul gradino più alto del podio, in modo inaspettato e per questo forse ancor più gradito. Il pilota di Oviedo ha dimostrato che quando le condizioni meteo, e dunque della pista, non sono perfette, l’uomo conta ancora di più della macchina, e questo credo che debba far piacere a tutti, al di là del tifo. Verrebbe da sperare in una pioggia continua durante i Gran Premi di Formula 1.

Il weekend calcistico alle spalle ha detto che Milan e Juve continuano il loro duello in grande stile, avendo avuto la meglio, con merito, rispettivamente su Roma ed Inter. Due annotazioni, una da San Siro, una dallo Juventus Stadium.

Kjaer attualmente non è in grado di giocare in serie A; il biondo difensore romanista, che invece si era fatto apprezzare a Palermo alcuni anni fa, commette errori troppi grossolani per la categoria: il cattivo posizionamento e la mancata lettura di un lancio che arrivava da 40 metri, l’inseguimento a Ibra senza provare a saltare in anticipo sono soltanto gli ultimi disastri di un campionato da dimenticare; e non si dica che per i restanti 80’ ha giocato discretamente, non conta niente se poi sbagli certe cose elementari, per di più se non è la prima volta. Urge la panchina, quantomeno.

Nel posticipo serale (oltre allo sprezzo che bisogna riservare ai cori contro Facchetti e Prisco), da sottolineare l’incidenza degli allenatori: Conte, passando al 3-5-2, avanzando Caceres e De Ceglie, inserendo Del Piero, ha trasformato la sua squadra, mentre Ranieri togliendo i due migliori in campo dell’Inter (Obi e Poli) si è consegnato alla sconfitta, che a onor del vero, sarebbe potuta arrivare comunque (se lasci saltare Caceres in quel modo…e se fisicamente non ne hai più..vai poco lontano), ma un’opposizione meno blanda nel momento clou del match forse avrebbe fatto più piacere ai tifosi nerazzurri, sebbene il tecnico di Testaccio sia l’ultimo dei colpevoli per la situazione che sta vivendo la Beneamata. Che a Moratti e Branca fischino pure le orecchie.

Ma la notizia più importante, e purtroppo anche più triste della giornata, è l’improvvisa scomparsa (sabato sera) del pallavolista Vigor Bovolenta, stroncato da un arresto cardiaco a 37 anni mentre giocava con la sua Forlì una partita del campionato di B-2, lui che per 21 anni aveva militato in serie A, vestendo e vincendo molto anche con la maglia azzurra, dove aveva esordito con la generazione di fenomeni di Julio Velasco. Certe tragedie lasciano attoniti, storditi anche noi che le viviamo da semplici spettatori: non soltanto perché al campione che se ne va ci legano ricordi e momenti belli della sua carriera di giocatore e della nostra di tifosi incollati alla tv a tifare per lui e compagni (la finale olimpica di Atlanta ’96 persa al tie-break contro l’Olanda è ancora viva nella mia mente), ma anche perché andarsene così prematuramente ci spaventa, ci fa sentire tutti terribilmente fragili. Per questo cerchiamo di capire se avesse già avuto problemi in passato, perché trovare una risposta ci darebbe una maggiore sensazione di sicurezza, che però non possiamo avere, perché Vigor stava bene adesso e quei piccoli problemi avuti negli anni ‘90 non sono riconducibili alla sua tragedia, come molti medici stanno ripetendo in queste ore.

A nome dell’intero staff di RadioEco le più sentite e sincere condoglianze alla famiglia e agli amici di questo campione che se ne è andato troppo presto mentre faceva la cosa che più amava, giocare. Ciao Vigor, Uomo prima ancora che grande atleta.

 

PS Ti chiedo scusa Vigor per aver scritto di te in un pezzo in cui ho anche parlato di altro..non avrei voluto farlo..ma scrivendo una volta alla settimana volevo anche raccontare altro..non credo di averti mancato di rispetto…Ti saluto campione…

 

L’Astrolabio è a cura di Andrea Salvini

 

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