RECENSIONE: L’orso – La provincia

L’orso – La provincia

2012 – Garrincha Dischi

A circa un anno dalle visionarie esperienze de “L’Adolescente”, L’Orso approda ne “La Provincia” ed entra nel mondo del lavoro, dell’università e della precarietà, dai contorni più reali e definiti, ma non per questo meno sognante ed originale. Inoltre non è solo “L’Adolescente” ad essere cambiato grazie alle sue esperienze, ma anche il sound dell’Orso, che si tinge di sfumature funky-pop ed anche degli evocativi fiati tanto cari a Beirut, che ben si inseriscono nella cornice del nuovo lavoro del collettivo capitanato da Mattia Barro e Tommaso Spinelli.

L’introduzione dell’EP è affidata al brano “Baci Dalla Provincia”, in parte reminiscenza de “L’Adolescente”, in parte inizio di quel viaggio nella provincia che si apre con il ricordo di una storia, vittima della distanza fra città e periferia. Il tappeto di fiati che apre il pezzo ci fa già capire come lo stile stia cambiando e a conferma di ciò arriva “Quanto Lontano Abiti”, un brillante brano funky-pop dove tutto sembra incastrarsi a meraviglia, dalla chitarra effettata alla batteria, dal basso sino ai giochi delle trombe. Un brano che difficilmente uscirà dalla vostra testa, così come l’ukulele ed i testi sognanti di “E Goethe”. Dai navigli esondati si ritorna poi al mondo del lavoro e delle crisi economiche mondiali con il pizzicato, dal vago sentore Mayeriano, di “Avere Ventanni”, sintesi dell’alienazione dell’impiegato moderno, il quale cerca di rifugiarsi in un amore che, proprio come la sua pensione, forse non avrà mai. A chiudere poi la passeggiata nella provincia arriva “Invitami Per Un Tè”, tenero ricordo di un amore (non troppo) dimenticato come la sciarpa ed i guanti a casa di lei. Anche in questo brano le percussioni, i fiati e gli altri strumenti, si inseriscono brillantemente nella cornice del pezzo, confermando le decisioni prese da Mattia, Tommaso e soci.

Con un sound rinnovato, testi densi di romanticismo mediatico e una semplicità realmente genuina, L’Orso sforna un altro grande lavoro. E ora non ci resta che aspettare la primavera!

Potete ascoltare il disco qui.

Nicola Gaddi – redazione musicale

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