Metti un lunedì a Pisa con quattro gradi sotto zero, e un Terje Nordgarden fresco d’uscita del suo quarto disco. Il Mani’omio è la cornice di una serata davvero molto interessante, sin dalle premesse.
Nordgarden è un norvegese dal cuore sempre più mediterraneo, lo dimostra il fatto che i suoi compagni di viaggio siano di Marsala (Fabio Genco e Salvo Casano), e lui stesso abiti adesso in Sicilia. Ormai vive in Italia da diversi anni e parla italiano in modo invidiabile.
Il suo cantautorato blues però insossa la polvere e i venti degli States, le nuvole di Berlino, il senso dell’attesa e i chilometri di viaggio macinati in autobus. Racconta le impressioni di un animo combattente che viaggia dentro di sé, tra sofferenze amorose e un mondo che va a rotoli. L’esibizione live restituisce appieno le impressioni che si hanno ascoltando il suo ultimo disco “You Gotta Get Ready”.
C’è parecchia gente al Mani’omio ad ascoltarlo, lui si dimostra divertito, dialoga con il pubblico in italiano e, quando si rompe una corda della chitarra, invita tutti a seguirlo in un coro a cappella, mentre lui fa da contro-canto rimettendo la corda nuova. Grande potenza vocale, che riesce però a mantenere la nitidezza della tonalità e l’uso delle sfumature vocali. Pochi gli accorgimenti tecnici a supporto della chitarra, fa uso solo in un pezzo della loop station. Per il resto “lavora all’antica”, e quando serve prende un bottle neck per ricreare le suggestioni della slide guitar.
Nordgarden non solo è abile con la chitarra, ma possiede una timbrica unica, quasi soul in alcuni episodi. E’ un blues che suona corde interiori, per questo riesce a rapire l’ascoltatore con la naturalezza di un uomo che racconta la storia di tutti.
Sperando di averlo presto come ospite in un set acustico per Radioeco, gli abbiamo fatto qualche domanda alla fine del concerto.
Giuseppe F. Pagano – redazione musicale
foto di Giuseppe F. Pagano