Giungono in queste ore le indiscrezioni riguardanti il Disegno di Legge “Stabilità”: nuove e maggiori entrate per le Università Pubbliche e Private e per il Diritto allo Studio Universitario.
Ebbene il Governo ci stupisce ancora. Invece no. Tutto era previsto. Ancora nessuno ne parla. Dopo Ruby Ruba Cuori, oggi è il giorno di Er Pelliccia. Lo facciamo noi. Cerchiamo di entrare nel fantastico mo(n)do dello Stato di finanziare l’Università Pubblica. Iniziamo da una proposizione, tanto complessa quanto semplice, esposta nella relazione introduttiva al Conto Consuntivo dell’Esercizio Finanziario 2010 dell’Università di Pisa: “Rispetto all’esercizio 2009, nel 2010 si è realizzata una minore entrata sia per il Fondo di Finanziamento Ordinario per circa 8 milioni di euro, […]. Purtroppo la riduzione del finanziamento ministeriale comprende anche il minor finanziamento per la quota premiale (aumentata a monte dal 7 % del 2009 al 10 % nel 2010). In tale contesto, l’incidenza dell’Ateneo pisano sul sistema universitario per tale quota premiale è diminuito nei due anni passando dal 3,6 % del 2009 al 3,2 %.”
Come tutti ricorderanno, un Comma di un Articolo di una Legge del 2008 prevedeva minori entrate per l’Università Pubblica. Anche per quel Comma molti studenti protestarono e tuttora protestano. Si diceva e si dice anche che, a causa di quel comma, le Università avrebbero chiuso o sarebbero diventate private. Tuttavia, da come leggerete successivamente, le cose sono andate leggermente in modo diverso. Addirittura è la nostra stessa Università che, attraverso quelle poche parole scritte nella relazione al Consuntivo, ci rivela che non siamo in grado di rispettare totalmente i criteri di finanziamento dello Stato. In poche parole, lo Stato ci punisce. Dandoci meno soldi. Per ora non parleremo dei criteri che, quasi annualmente, cambiano. Tuttavia faremo i conti in tasca all’Ateneo analizzando, nello specifico, l’andamento del Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO) per l’Università di Pisa mediante i dati illustrati nel Consuntivo:
Nel 2006 208.141.187,00 euro. Decreto Ministeriale 28 marzo 2006 n. 207 firmato da Letizia Moratti (Governo di Centro – Destra).
Nel 2007 210.133.459,00 euro. Decreto Ministeriale 8 maggio 2007 n. 246 firmato da Fabio Mussi (Governo di Centro – Sinistra).
Nel 2008 217.908.039,00 euro. Decreto Ministeriale 30 aprile 2008 n. 99 firmato da Fabio Mussi (Governo di Centro – Sinistra).
Nel 2009 228.763.378,00 euro. Decreto Ministeriale 23 settembre 2009 n. 45 firmato da Mariastella Gelmini (Governo di Centro – Destra).
Nel 2010 220.163.132,02 euro. Decreto Ministeriale 21 dicembre 2010 n. 655 firmato da Mariastella Gelmini (Governo di Centro – Destra).
Guardate bene. Se andrete alla ricerca dei Decreti, noterete che le cifre riportate non sono, in nessun caso, le stesse illustrate nel nostro Consuntivo. Inoltre le date di registrazione alla Corte dei Conti dei Decreti, di giorni o di settimane successivi a quelli riportarti, dimostrano i ritardi ignobili con i quali lo Stato provvede a comunicare alle Università i trasferimenti. Questo è un puro stato di caos. Normativo. Non solo di piazza. Dunque risulta difficile comprendere come alcuni possano imbattersi in stravaganti previsioni quando non si riesce neanche ad avere certezze per il presente. In questo contesto, rischieremmo di scoprire che il Governo, guidato dal Cavalier Berlusconi, è quello che ha finanziato di più l’Università Pubblica nella storia d’Italia.
Flavio Zappacosta
Redazione News