Rimarrà nella storia

Si è spento questa notte alle 2:00 ora italiana il fondatore di Apple, all’età di 56 anni. Costretto a lasciare la sua azienda, in maniera definitiva, il 24 agosto scorso, ha fatto però in tempo a vedere il lancio dell’ultima creatura in casa Apple, l’Iphone 4S.

Nel bene o nel male, Steve Jobs ha rivoluzionato pensiero, abitudini umane e modo di fare business.

La cosiddetta rivoluzione tecnologica messa in atto da Apple nell’ultimo decennio è frutto di una visione al di fuori dagli standard della vita reale ma proiettata in un futuro dove la tecnologia semplifica e diventa parte integrante della vita dell’uomo. Nascono in questo modo un telefono tuttofare che si sostituisce alla tipica cornetta e una tavoletta grafica che si sostituisce addirittura al benamato foglio di giornale. I prodotti ideati da Steve Jobs sono finestre sul mondo in grado di rendere la collettività legata ad uno standard tecnologico, a tratti imposto dall’azienda hi-tech di Cupertino ma accettata per la semplicità di utilizzo e la capacità di semplificare i bisogni tecnologici più complessi. Solo in seguito a suon di campagne di marketing infallibili (ricordate i numerosi casi di iphone smarriti qualche giorno prima del lancio?) i prodotti Apple sono diventati lo status symbol di una generazione.

 

Jobs era un visionario, un ambizioso e perseverante ragazzo dalle larghe vedute. Dopo il licenziamento da parte del main board di Apple nel 1985 per i suoi prodotti ritenuti troppo avveneristici per essere venduti al grande pubblico, fondò Pixar, la famosissima casa di animazione che ha sfornato successi come Toy Story e Wall-e. In seguito all’acquisizione di Pixar da parte di Disney, Steve continuò ad essere l’azionista di maggioranza con un posto anche nel main board della Walt Disney.

Nel 1997 Jobs ritorna alla guida di Apple della quale sarà CEO fino al 2011, ritrovando una società in situazioni economiche critiche fino a portarla alla soglia dei 381,6 miliardi di dollari di capitalizzazione.

I risultati finanziari di Apple degli ultimi semestri registrano crescite a diversi zeri per quanto riguarda i settori i cui la casa statunitense è diventata leader, il titolo vola al nasdaq, ma a differenza delle valutazioni di mercato discutibili alle quali siamo abituati nell’ultimo periodo, questa è risultato di un aumento delle vendite vertiginoso in tutto il mondo.

Funzionalità, quelle dei dispositivi Apple, apparentemente normali, ma nate da una visione avanti anni luce, come testimoniato dalla presentazione del Macintosh del 24 gennaio del 1984, il primo pc con interfaccia grafica. Il Macintosh 128K usava per la prima volta il mouse, per `navigare´ graficamente sul piccolo schermo in bianco e nero, incastonato nel mobiletto del computer che ospitava anche il floppy.

Prima di arrivare all’ipad, Il Newton della Apple è stato il primo palmare con riconoscimento della scrittura… ma è stato anche un grande flop. Troppo in anticipo sui tempi, nel 1993, servì però a lanciare la categoria e aprì la strada ai Palm e Pocket Pc. L’iPod è sicuramente il `player´ di maggior successo in assoluto. Di fatto mandò in pensione il Walkman a nastro. Dal 2001 ha contribuito a creare un mercato e uno standard di distribuzione. Alle canzoni si sono poi aggiunti i video, e con l’iPod Touch anche i libri e i videogiochi.

Apple ha venduto ben 300 milioni di iPod. Sony invece ha impiegato 30 anni per vendere circa 200 milioni di walkman.

iTunes, la nota piattaforma musicale, ha registrato l’incredibile numero di 16 miliardi di brani acquistati, con una lista di ben 20 milioni di brani.

L’iPhone è nelle mani di 128,964,000 consumatori. Dati esorbitanti che ci aiutano a riflettere circa l’entità del successo che passa attraverso nuove parole entrate di prepotenza nel glossario degli utenti tecnologici come una semplice App.

Ci restano le sue celebri frasi, come quella diretta a Bill Gates: “Auguro a Microsoft tutto il bene possibile. Ma credo che lui e la società abbiano vedute molto ristrette. Se da giovane avesse frequentato un ashram o avesse preso qualche acido a quest’ora avrebbe avuto vedute più ampie”; o l’intramontabile “Stay hungry, stay foolish” tratta dal suo discorso ai neolaureati di Stanford.

Questa mattina il sito della Apple recita: “Apple has lost a visionary and creative genius, and the world has lost an amazing human being“.

 

Francesco Cito

Redazione News


 

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