E con questo siamo a quota 11!
Si chiama “A Dramatic Turn of the Events” ed è l’ultima fatica del quintetto statunitense noto come Dream Theater. Dopo il terremoto avvenuto all’interno del gruppo con l’abbandono di Mike Portnoy e l’ingresso di Mike Mangini, c’era grande curiosità tra i fan per capire se il nuovo drummer fosse stato all’altezza del suo storico predecessore.
Una volta ascoltati i 9 singoli che compongono l’album, devo dire che questa grande differenza non si sente, Mangini ha “tenuto botta” ,anche se la batteria purtroppo per lui è registrata con un volume più basso rispetto a quando suonava Portnoy: posizione di rilievo all’interno del gruppo che Mangini non ha.
Comunque a parte tutto l’album è discreto, intendiamoci non è minimamente paragonabile ad Images and Words, con quell’album hanno vinto un disco d’oro negli USA e comunque erano altri (bei) tempi.
Spunti interessanti nei 77 min di album ci sono,mi riferisco a “Bridges in the sky” dove nel minuto iniziale si assiste ad un confronto tra 2 tipi di musica sacra: quella tibetana e quella europea, per poi ritornare sui passi classici della band. Lo style degli ultimi anni del Teatro del Sogno è ben rappresentato da “Build Me Up,Break Me Down” e “Lost Not Forgotten” il tutto accentuato dai soli di Petrucci.
Il pezzo migliore dell’abum è sicuramente “Breaking All Illusion” dove Petrucci da il meglio di se con i suoi soli ma anche LeBrie ci mette del suo con le sue parti vocali
L’album è sicuramente migliore rispetto a Black Clouds & Silver Lining, il che mi fa dedurre che apprezzerete ancor di più “A Dramatic Turn of The Events”, ma che si rivelata essenzialmente un esercizio di stile.
Vincenzo Mugnano
2011; Roadrunner Records.